sabato 12 gennaio 2013

LAVORO E SALARIO MINIMO GARANTITO: SE LO DICE ANCHE JUNCKER…

Il premier lussemburghese (conservatore) Jean-Claude Juncker – presidente uscente dell’Eurogruppo – intervenendo ieri al Parlamento europeo di Bruxelles, citando Karl Marx, ha dato l’allarme sull’emergenza lavoro, parlando della necessità di istituire salari minimi garantiti, di interventi economici meno rigidi e severi per quanto concerne bilanci e risanamenti e di sostanziale urgenza di far pagare di più ai ricchi i costi della crisi.
Una conferma autorevole di ciò che le sinistre anticapitaliste in Italia e in Europa denunciano da tempo, un’ammissione “istituzionale” della sconfitta delle politiche neoliberiste degli ultimi anni, che proviene da una voce tutt’altro che faziosa e di parte.
A maggior ragione, in vista delle imminenti elezioni politiche italiane, serve una forza che in Parlamento riporti la centralità del lavoro e dei diritti, rilanciando una nuova questione di classe contro le direttive monetariste, contro disoccupazione e precarietà.
La lista “Rivoluzione Civile” di Ingroia è l’unica che sta dimostrando di avere nella sua agenda politica il lavoro come questione prioritaria e non ha contraddizione alcuna (non candida esponenti di Confindustria o dei poteri forti). Sosteniamola, anche per non dare spazio alle destre berlusconiane, populiste e fasciste.

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