Da
oggi non sarà più possibile divulgare lecitamente i risultati dei
sondaggi elettorali, ma quelli degli ultimi giorni parlano chiaro. Il
recupero di Berlusconi e della sua destra si è fermato, né varranno da
ora in poi le promesse e le trovate del Cavaliere; pertanto la
coalizione di centro-sinistra, guidata da Pierluigi Bersani, gode un
ampio margine di sicurezza per conquistare alla Camera dei deputati, con
il suo 35% dei voti, una solida maggioranza assoluta di seggi. Resta in
dubbio – invece - che riesca a raggiungere il 4% dei voti validi la
lista di Rivoluzione civile, capeggiata da Antonio Ingroia.
Il
rischio è che la polarizzazione, anche mediatica, del confronto
elettorale ne fermi i consensi appena al di sotto di quella soglia (al
3,9 % per esempio), sterilizzando così un milione e mezzo di voti e
determinando la distribuzione della ventina di seggi persi a sinistra
alle altre minoranze, cioè soprattutto alla coalizione di Berlusconi e
al qualunquistico movimento cinque stelle animato da Grillo.
Si
tratterebbe di un risultato assai deleterio per tutte le persone (di
sinistra, ma non solo di sinistra) che dal prossimo Parlamento esigono
una più forte legislazione contro le mafie, contro le loro propaggini
finanziarie e le infiltrazioni nei gangli vitali dell’economia. Il
rafforzamento parlamentare di Berlusconi, tra l’altro, favorirebbe anche
il definitivo affossamento delle indagini sulla cosiddetta trattativa
Stato-Mafia, come sulla nascita e sullo sviluppo di Forza Italia intorno
a Dell’Utri.
Mi
rivolgo pertanto in primo luogo agli indecisi di sinistra e chiedo loro
di votare per la Camera le liste di Rivoluzione civile, anche quando
decidano di fare altre scelte per il Senato.
Non
vale l’obiezione, assolutamente rispettabile, che in quelle liste
trovano posto – in posizione eleggibile - anche vecchie nomenclature
ritenute inaffidabili. Candidati discutibili ce ne sono in tutte le
liste e il votante – con l’attuale pessimo sistema elettorale – non è in
grado di scegliere i propri rappresentanti; ma, in ogni caso, il voto
degli indecisi di sinistra alla coalizione di Bersani sarebbe un voto
superfluo e non farebbe guadagnare neppure un seggio alle liste che la
compongono, mentre determinerebbe l’accesso al Parlamento di almeno una
dozzina di figuri della “corte” del Cavaliere.
Mi
rivolgo anche a quei cittadini di ogni orientamento che ritengono la
lotta alla mafia e alla corruzione uno degli strumenti più importanti
per recuperare alla comunità e a politiche di sviluppo economico e
progresso sociale, risorse economiche importanti, frutto dell’illegalità
e oggi in mano alle organizzazioni criminali, alla mala politica e alla
mala finanza.
Non
si tratta soltanto della presenza in Parlamento di Antonio Ingroia,
grande conoscitore dei flussi finanziari delle mafie, a partire dagli
enormi proventi della droga che ne aumentano le capacità di
infiltrazione e corruzione; ma anche di Gabriella Stramaccioni, da molti
anni direttrice e animatrice di Libera, l’associazione presieduta da
don Ciotti, e di Franco La Torre, anche lui dirigente di Libera, figlio
dell’indimenticato Pio La Torre, l’uomo politico che promosse la legge
per la confisca dei patrimoni d’origine criminale, ucciso trent’anni fa
da Cosa nostra. Si deve anche alla sua lotta e al suo sacrificio se dove
c’erano i palazzi dei boss oggi ci sono presidi di legalità come scuole
e caserme, se aziende che un tempo appartenevano ai capimafia oggi
riescono a dare lavoro e prospettive ai giovani. Franco La Torre e
Gabriella Stramaccioni sono oggi impegnati ad estendere la confisca e
l’utilizzazione sociale ai patrimoni dei corrotti della politica e della
finanza e, se eletti, sapranno costruire consenso e maggioranze attorno
a questi obiettivi.
Sono
nomi, persone, progetti, che da soli giustificano un voto e lo rendono
utile, tenendo presente che il suffragio per la Camera, in qualunque
regione e circoscrizione venga espresso, favorisce il raggiungimento del
quorum nazionale e l’elezione dei candidati ai primi posti di lista in
tutta Italia. Ovunque voti, chi vota Rivoluzione civile nella scheda per
la Camera permette l’elezione di Ingroia, di Stramaccioni, di La Torre.
Dovrebbe bastare.
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