martedì 12 febbraio 2013

Il Default di Ratzinger di Francesco Piobbichi

Alla crisi economica, alla disoccupazione di massa, alla sfiducia nelle istituzioni, si somma la crisi interna al Vaticano, il tutto a ridosso di elezioni che decideranno chi dovrà fare il lavoro sporco deciso dai mercati. La crisi del Vaticano sancita con le dimissioni di Ratzinger è interna a questa crisi economica e non poteva essere altrimenti. Lo è dal punto di vista morale ed etico, ed ancora di più lo è dal punto di vista economico. La crisi economica ha insomma accellerato la crisi sistemica della chiesa globalizzata, incapace di trovare una sintesi tra l'accellerazione imposte dalla modernità, le sue contraddizioni oramai patrimonio pubblico, e la necessità di esportare il suo messaggio evengelico. Lo scontro principale che ha sfiancato il Papa Tedesco all'interno della chiesa è dato innanzitutto dal ruolo che lo IOR ha svolto da sempre, quello di essere una banca in un paradiso fiscale dove si sono intrecciati flussi finanziari di dubbia provenienza. Lo scontro interno alle gerarchie vaticane dove in questi mesi si è giocata una partita giuridica rispetto alle normative anti riciclaggio che richiede la comunità internazionale è stato senza precedenti, ed il Papa è stato sconfitto.
La normativa più stringente da lui proposta infatti è stata molto annacquata nei passaggi successivi come riportava ieri il sole 24 ore. Ad oggi inoltre, dopo le dimissioni di Gotti Tedeschi lo IOR è senza guida, e la successione di questo istituto è da sempre questione serissima che apre appetiti e scontri senza esclusione di colpi tra le gerarchie vaticane. Non ci vuole molto a capire perchè questo avvenga, la Chiesa Cattolica è un potere economico enorme con un apparato che nessun'altra organizzazione ha nel pianeta. La chiesa globalizzata insomma costa e parecchio, e chi controlla lo Ior controlla il polmone finanziario di questo apparato. Il fatto che Ratzinger si sia dimesso da Papa segnala che questo controllo non è suo, o che non riesce ad averlo come vorrebbe. Lo Stato del Vaticano nella storia recente della globalizzazione economica è diventato una zona franca per i flussi di denaro, un paradiso fiscale ( così viene considerato assieme ad altri staterelli europei come la Repubblica di San MArino o il Principato di Monaco ).
Il fatto che lo IOR , sia al centro di scandali finanziari di grande portata dimostra che ci troviamo in un terreno dove la trasparenza non esiste e dove molto andrebbe indagato. Ma c'è di più, perchè oltre al recente scandalo del MPS che coinvolge direttamente l'ex presidente dello IOR si inizia anche a parlare di altri argomenti, ovvero del fatto che aumentano i buchi economici degli istituti eclesiastici e non solo nella "corrotta" Roma. Non sappiamo a quanto ammonti il buco che la chiesa possa avere complessivamente, non sappiamo se per mantenere le proprie  strutture gli istituti eclesiastici abbiano investito in derivati. Il sospetto però c'è tutto e leggendo le notizie sulla stampa sembra di essere solo all'inizio di una crisi senza precedenti.

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