Sono 41,3 milioni i contribuenti italiani, e poco
più del 23% ha un'imposta Irpef pari a zero. I redditi maggiori si trovano in
Lombardia, i minori in Calabria. Il 5% dei contribuenti con redditi più alti ha
il 22,9% del reddito totale che è pari a 805 miliardi di euro
Una
busta paga di poco più di 19mila euro e quasi 10 milioni di italiani che hanno
l'Irpef pari a zero, l'imposta sulle persone fisiche che contribuisce
maggiormente (quasi il 40%) alle entrate tributarie dello Stato italiano. E' la
fotografia scattata dal ministero dell'Economia alla luce delle dichiarazioni
dei redditi per l'anno 2011.
Il numero dei contribuenti. Sono invece circa 9,7 milioni i contribuenti che hanno imposta netta Irpef pari a zero. Si tratta, secondo i dati del Ministero dell'Economia e delle Finanza, "prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di contribuenti la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento". In totale sono 41,3 milioni i contribuenti che hanno assolto direttamente l'obbligo dichiarativo attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730, ovvero indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d'imposta (Modello 770). Il numero dei contribuenti risulta in lieve contrazione (-0,5%) rispetto all'anno precedente.
I Paperoni. Il
5% dei contribuenti con i redditi più alti, detiene il 22,9% del reddito
complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta dal 55% dei
contribuenti con i redditi più bassi. Il 90% dei soggetti dichiara invece un reddito
complessivo fino a 35.601 euro. Sono circa 28.000 i contribuenti-paperoni che
dichiarano in media un reddito maggiore di 300.000 euro l'anno e che sono
sottoposti al contributo di solidarietà del 3%. Questo "balzello" sui
più ricchi vale 260 milioni di euro, in media 9.000 euro a testa. Sono poi
100.000 i cittadini italiani che hanno dichiarato immobili situati all'estero
per un valore di circa 21 miliardi di euro. Sono invece 71 mila quelli che
hanno dichiarato attività finanziarie fuori dai confini nazionali, per un
ammontare di 18,5 miliardi, anche questi tassati con una nuova specifica
imposta Ivafe


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