venerdì 4 ottobre 2013

Riprendiamoci! di Simone Cumbo, Umbrialeft.it


di Simone Cumbo
«Riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l'abbondanza...» Claudio Lolli
La farsa è andata in scena.
C'è chi si stupisce, ma cosa c'è da stupirsi? Berlusconi tiene in scacco le sorti del paese da molti, troppi anni, grazie ad un centro sinistra ignavo e assai poco propenso a creare una seppur moderata alternativa al berlusconismo, ed il clima democristiano così mellifluo, ammanta ogni ragionamento politico.
"Il PD da domani non governerà più con Berlusconi ma con un centro destra moderato" dichiara un autorevole esponente del PD, e non si riesce a capire se scherza, recitando in una commedia di Pirandello, o se lo dice seriamente. Giovanardi, Cicchito, Formigoni novelli leader di un centro destra moderato solo ad immaginarlo viene da ridere....
Ma quello che dovrebbe stare a cuore a chi crede ancora alla Sinistra, è altro da questo. Cominciare a pensare, discutere e proporre.
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, prova da tempo a proporla:
«In queste condizioni è sempre più evidente che l’unico obiettivo sensato è la costruzione di una sinistra che abbia un progetto politico consapevolmente alternativo alle destre ma anche al progetto del centro sinistra. Il problema è costruire un polo politico della sinistra che abbia una sua piena autonomia politica e culturale e sia in grado di costruire il conflitto sociale contro le politiche del governo Letta. In altre parole, nella ristrutturazione a più poli del quadro politico italiano, si tratta di fare il polo della sinistra, non la sinistra del centrosinistra. Questa è la scommessa che passa anche attraverso la piena riuscita della manifestazione del 12 ottobre, come di quelle della settimana successiva. Costruire un movimento di opposizione al governo e unire la sinistra che voglia provare sul serio a camminare sulle proprie gambe, in relazione con la sinistra europea.»
Non c'è alternativa a ciò, fra 5 stelle che sembrano aver svanito la bussola nel rincorrere gli umori del proprio leader e SEL che rimane saldamente ancorata ad una visione tutta interna al «teatrino» andato in scena ieri.
Bisogna parlare di altro: rilanciare la Cultura politica che è fatta di impegno, coerenza, chiarezza...ma anche di poesia e arte...
Una visione ed un orizzonte chiaro, «alto", che sappia parlare alle menti e ai cuori delle persone, al popolo della sinistra che non si arrende a questo scempio di idee e di parole. Che riscopra le proprie origini e che proponga un alternativa vera radicale sociale alla miseria che stiamo assistendo.

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