PERUGIA - Giovedì 3 luglio è partita la campagna nazionale di raccolta firme per il Referendum Stop Austerità, che avrà lo scopo di modificare alcune parti della Legge 243 del 2012 sul pareggio di bilancio. I promotori dell’iniziativa referendaria rimarcano come “in concomitanza con l’inizio del semestre europeo, il nostro Paese ha l’occasione di dire chiaro e forte che vuole ricominciare a crescere e a produrre. Per questo tutti sono chiamati a firmare contro le politiche di austerità. Soltanto un’azione congiunta di lavoratori, imprenditori, società civile, intellettuali e politici potrà far arrivare in Europa un messaggio forte di voglia di cambiamento: per l’Unione Europea e per l’Euro, senza più politiche di austerità in recessione, a favore di una crescita reale basata su solidarietà e sviluppo, per ripristinare opportunità e possibilità soprattutto per i giovani”.
I quattro quesiti, oggetto del referendum vertono sulle seguenti questioni:
Quesito 1) attuando il principio costituzionale dell’equilibrio dei bilanci pubblici, il Governo e il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare, con il referendum vengono abrogate quelle parti di due disposizioni che – precisando, per ben due volte, “almeno” – consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall’Unione.
Quesito 2) il principio costituzionale di equilibrio dei bilanci pubblici non sarà più inteso come automatica e meccanica applicazione di un obiettivo stabilito dall’Unione europea, fra l’altro con modalità poco trasparenti. Con il referendum si abroga la disposizione che prevede l’esatta “corrispondenza” tra il principio costituzionale di bilancio e il cosiddetto “obiettivo a medio termine” stabilito in sede europea. Le normative europee, va aggiunto, non impongono la rigida e assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l’”obiettivo a medio termine”; ben diversamente, si prevedono condizioni di flessibilità che, con il referendum abrogativo, si intendono compiutamente ripristinare ed applicare.
Quesito 3) l’Italia potrà ricorrere all’indebitamento per realizzare operazioni relative alle partite finanziarie anche se non si verificano gli specifici eventi di carattere straordinario previsti dalla legge. Con il referendum si intende abrogare la norma che limita il ricorso all’indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione, né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti del ciclo economico negativo con un maggior ventaglio di strumenti di politica economica e industriale.
Quesito 4) l’attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto “meccanismo di correzione” delle politiche di finanza pubblica (meccanismo che, per intenderci, imporrà nuove tasse o riduzione delle spese pubbliche se non sarà raggiunto l’obiettivo di bilancio) avverrà soltanto quando previsto dall’Unione europea, e non anche quando imposto da trattati internazionali. Con il referendum si intende abrogare quella parte della legge che impone l’attivazione del meccanismo di correzione quando si determina uno scostamento considerato “significativo” anche sulla base di trattati internazionali.
La Sinistra per Perugia condivide le ragioni del comitato referendario e aderisce convintamene alla proposta ,lanciata in questi giorni dal segretario regionale della CGIL Mario Bravi, di costituzione di un comitato referendario umbro. Invitiamo, altresì, tutte le forze politiche e sociali, le associazioni e i singoli cittadini ad aderire per contribuire a raggiungere le 500 mila firme necessarie alla promulgazione dei referendum contro l’austerità che sta massacrando lo stato sociale del nostro Paese.
La Sinistra per Perugia
Sabbatini – Mattioli - Violini
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