mercoledì 3 settembre 2014

# RENZI NON CAMBIA VERSO

"NON CI SONO SOLDI
BLOCCO STIPENDI PER GLI STATALI"

 
agf

Niente aumenti per gil statali anche per il 2015: mancano le risorse. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. "In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono" ha continuato il ministro spiegando che "prima di tutto" il governo guarda "a chi ha più bisogno", quindi "confermiamo gli 80 euro, che vanno anche ai lavoratori pubblici".

Adesso si attende la reazione dei sindacati che avevano definito l'ipotesi "inaccettabile". Il governo però, davanti un bivio, ha deciso di agire in questa direzione contando su un risparmio annuo di 4-5 miliardi di euro. "I contratti - ha ribadito Madia - sono bloccati da quando è iniziata la crisi. Tutti insieme, governo e parti sociali, adesso dobbiamo portare il paese fuori dalla crisi. I dati dell'economia li abbiamo visti, in una situazione di crisi la cosa importante è l'alleanza con chi ha più bisogno".

Il Tesoro d'altra parte ha bisogrno di recuperare 16-17 miliardi di tagli alla spesa per il prossimo anno. Nonostante le rassicurazioni del premier, Matteo Renzi, era evidente che in qualche modo sarebbero stati colpiti gli statali o i pensionati. L'esecutivo ha quindi deciso di estendere il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, ormai al palo dal 2010, per altri due anni.
  E d'altra parte nei giorni scorsi la Corte dei Conti aveva sottolineato come l'Italia non spenda tanto, "ma male".

Da quando è entrato in vigore, il congelamento ha portato oltre 11 miliardi di risparmi alle casse pubbliche, ricavati a fronte di un impoverimento di fatto dei 3,3 milioni di dipendenti della Pa che hanno visto - in media - ridursi il valore del salario reale di quasi 15 punti percentuali. La mossa successiva del governo Letta, che ha anche esteso il blocco del turn-over fino alla fine del 2018, ha garantito altri 5 miliardi di risparmi. La stessa Cgil, in calcoli precedenti, aveva sottolineato come il sacrificio sia finora ammontato a circa 4mila euro a testa.

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