giovedì 2 aprile 2015

Diaspora PD, non solo Liguria di Ciuenlai


PERUGIA - Sembra che Pippo Civati abbia ragione. La lenta, silenziosa, ma inesorabile diaspora dal Pd, è incominciata e sta assumendo proporzioni interessanti. Ai 500 quadri “scappati” in Sicilia si stanno aggiungendo iniziative che porteranno pezzi di questo partito a scontrarsi con i candidati ufficiali dei democratici alle prossime elezioni regionali.
Succede in Umbria con la ex membra della direzione nazionale del Pd Rita Castellani che ha dichiarato guerra al presidente democratico Catiuscia Marini, succede nelle Marche dove Spacca, ex governatore del Pd, ha annunciato la sua scesa in campo a capo di una lista civica, succede in Liguria dove Cofferati e soci hanno messo in pista Luca Pastorino e qualcosa sta succedendo anche in Puglia dove ex pd sono attratti dalla coalizione della sinistra che va contro Emiliano. Non so se è un inizio, sicuramente sono fatti. Quello che è certo è che il centrosinistra, per come l’abbiamo conosciuto in questo ventennio, non esiste più. C'è una sinistra che sta cercando faticosamente di riorganizzarsi (prevedo un cammino lungo ed impervio) e una destra, il pd, che, anch'esso si sta riorganizzando verso quel famoso partito della nazione, che è il logico approdo dei conservatori e dei moderati italiani. La logica direbbe che tra qualche anno dovrebbero essere questi i contendenti in campo.
Ma la sinistra è piena di sorprese e sa farsi del male da sola, basta guardare come parecchi di questi soggetti “riorganizzatori” guardano con sospetto la “coalizione sociale” lanciata da Landini, una opportunità, considerata da alcuni un problema. Se non fosse così, Grillo e Salvini, sarebbero già dei prefissi telefonici intenti ad abbaiare alla luna.

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