A pochi giorni dal voto, in piena campagna elettorale, alcune verità,
che andavamo dicendo fin dall'inizio di queste elezioni politiche, si
palesano.
Che la scelta di SEL di proporsi come forza alla sinistra del PD che riuscisse a spostare l'asse della coalizione «a sinistra» fosse francamente poco lungimirante, era sotto gli occhi di tutti; il balletto di questi giorni ("se sarà necessario, opportuno, praticabile, ci penso io, le primarie hanno deciso chi dirige il traffico..." così ha dichiarato Bersani) ha messo in evidenza che un governo Bersani-Monti ci sarà. SEL dovrà accontentarsi di qualche sottosegretario, un ministero, ma le politiche economiche e sociali non verranno certamente decise da Vendola!
«Per quale motivo Sel -scrive Matteo Pucciarelli su Micromega online- che mai avrà i voti ( 2 milioni e 300 mila) che aveva ai tempi del Governo Prodi Rifondazione Comunista, e che neanche lontanamente possiede l’autonomia dal Pd che aveva Bertinotti e che avrà a che fare con una coalizione non più di centrosinistra ma di centro-centrosinistra, dovrebbe riuscire là dove Bertinotti fallì? Non sarebbe stato meglio lavorare a rafforzare il proprio campo, la propria proposta, e solo dopo, solo in seguito, contrattare una eventuale alleanza di governo?»
Aggiungiamo a questo, il balletto «mastelliano» del ritorno a casa di alcuni ex-dirigenti ed ex-assessori locali, passati dai DS a SEL per poi transitare ne La Sinistra per Castello ed in meno di un mese, passare da una conferenza stampa di presentazione di Rivoluzione Civile a quella di SEL...
Decisione che ha creato rabbia e delusione in molti elettori di SEL...
Ma anche dalle parti di Grillo e del suo movimento, cominciano a palesarsi contraddizioni e difficoltà. Le istanze spesso condivisibili del Movimento 5 stelle, fanno da contraltare a vecchi «marpioni» (perlopiù provenienti dalle file del centrodestra) che camuffandosi da «neo-grillini" inneggiano alla rivoluzione antisistema! Con metodi e modi francamente assai discutibili...
Non ci rimane che Rivoluzione Civile, che pur con limiti e difficoltà, sta assumendo il ruolo di un cantiere nuovo e originale per la Sinistra in tutte le sue varianti.
Come scrive sempre Pucciarelli su Micromega online: «le liste di Rivoluzione Civile erano perfettibili, ma se il Porcellum esiste ancora non è certo grazie a Ingroia, né a Ferrero, Di Pietro, Diliberto e Bonelli (su cinque, quattro di loro negli scorsi cinque anni sono stati fuori dal Parlamento). I partiti sono perfettibili, ma ricordo che agli scioperi generali indetti dalla Cgil e dalla Fiom le loro bandiere le ho viste e i loro pullman pure. Il programma invece parla chiaro, ed è il motivo per cui, magari, da domani si può cominciare a pensare che dopotutto c’era davvero bisogno di qualcuno che parlasse fuori dal coro...»
Che la scelta di SEL di proporsi come forza alla sinistra del PD che riuscisse a spostare l'asse della coalizione «a sinistra» fosse francamente poco lungimirante, era sotto gli occhi di tutti; il balletto di questi giorni ("se sarà necessario, opportuno, praticabile, ci penso io, le primarie hanno deciso chi dirige il traffico..." così ha dichiarato Bersani) ha messo in evidenza che un governo Bersani-Monti ci sarà. SEL dovrà accontentarsi di qualche sottosegretario, un ministero, ma le politiche economiche e sociali non verranno certamente decise da Vendola!
«Per quale motivo Sel -scrive Matteo Pucciarelli su Micromega online- che mai avrà i voti ( 2 milioni e 300 mila) che aveva ai tempi del Governo Prodi Rifondazione Comunista, e che neanche lontanamente possiede l’autonomia dal Pd che aveva Bertinotti e che avrà a che fare con una coalizione non più di centrosinistra ma di centro-centrosinistra, dovrebbe riuscire là dove Bertinotti fallì? Non sarebbe stato meglio lavorare a rafforzare il proprio campo, la propria proposta, e solo dopo, solo in seguito, contrattare una eventuale alleanza di governo?»
Aggiungiamo a questo, il balletto «mastelliano» del ritorno a casa di alcuni ex-dirigenti ed ex-assessori locali, passati dai DS a SEL per poi transitare ne La Sinistra per Castello ed in meno di un mese, passare da una conferenza stampa di presentazione di Rivoluzione Civile a quella di SEL...
Decisione che ha creato rabbia e delusione in molti elettori di SEL...
Ma anche dalle parti di Grillo e del suo movimento, cominciano a palesarsi contraddizioni e difficoltà. Le istanze spesso condivisibili del Movimento 5 stelle, fanno da contraltare a vecchi «marpioni» (perlopiù provenienti dalle file del centrodestra) che camuffandosi da «neo-grillini" inneggiano alla rivoluzione antisistema! Con metodi e modi francamente assai discutibili...
Non ci rimane che Rivoluzione Civile, che pur con limiti e difficoltà, sta assumendo il ruolo di un cantiere nuovo e originale per la Sinistra in tutte le sue varianti.
Come scrive sempre Pucciarelli su Micromega online: «le liste di Rivoluzione Civile erano perfettibili, ma se il Porcellum esiste ancora non è certo grazie a Ingroia, né a Ferrero, Di Pietro, Diliberto e Bonelli (su cinque, quattro di loro negli scorsi cinque anni sono stati fuori dal Parlamento). I partiti sono perfettibili, ma ricordo che agli scioperi generali indetti dalla Cgil e dalla Fiom le loro bandiere le ho viste e i loro pullman pure. Il programma invece parla chiaro, ed è il motivo per cui, magari, da domani si può cominciare a pensare che dopotutto c’era davvero bisogno di qualcuno che parlasse fuori dal coro...»
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