Urlare
il particolare che piace, che serve a chi è disperato, colpito a morte dalla
crisi, è un esercizio che se eseguito con abilità come Grillo sa fare e come
prima di lui, altri demagoghi presentatisi sulla scena politica come terzisti,
hanno saputo fare, porta il consenso entusiastico, dei disperati, degli
arrabbiati, di quella umanità impoverita dalla crisi, che vede di fronte a se
lo spettacolo indecente dei curatori d’affari del capitale (la gran parte dei
politici di tutti i partiti) saccheggiare il denaro pubblico e costruirsi con
esso una ricchezza personale.
Schiere di uomini impauriti dalla crisi sono stati per mesi, prima delle
elezioni, ad ascoltare le parole del Movimento che non è di “Destra né di
Sinistra” (Grillo), intenti a trovare la medicina miracolosa che cura il male
che ci è stato dato in sorte dal capitale. Hanno teso le orecchie alle parole
di Grillo, i giovani disoccupati, quelli che hanno perso il lavoro, i
commercianti e gli artigiani falliti, gli industriali del nord est.
Per tutti Grillo ha avuto la frase giusta, quella che la multi colorata
clientela di avventori dei suoi comizi si aspettava, tra un vaffa… e un “siete
morti”, il disoccupato ha trovato il reddito di cittadinanza e l’imprenditore
l’abolizione dell’IRAP.
Ogni avventore ha trovato tra la cianfrusaglia di oggetti del desiderio
ammucchiati alla rinfusa da Grillo nei suoi comizi, quello che gli occorreva, e
ormai privo di un lavoro, di un futuro e di una cultura, non ha saputo vedere
tutta la ferraglia strausata in tempi più o meno remoti che gli era stata
venduta.
Così non è apparso vero agli orfani del fascismo, tirar fuori da quella
montagna di oggetti aggrovigliati, lo jus sanguinis o “il fascismo buono del
manganello”, agli orfani della lotta di classe, il reddito di cittadinanza e il
salario minimo garantito, agli orfani di Berlusconi, l’abolizione delle tasse,
agli orfani della Lega, l’uscita dall’euro.
Grillo ha avuto una strizzatina d’occhi per tutti, con i neri si è vestito da
nero, con gli azzurri da azzurro, con i bianchi da bianco, con i verdi da
verde, con i rossi da rosso, e ha fatto boom; così ha portato in parlamento
centinaia di deputati.
Ha eletto subito alla camera una capogruppo (Roberta Lombardi) nostalgica del
fascismo per il cui “regime buono” ha usato superlativi di grande stima:
“Da quello che conosco di Casa Pound , del fascismo hanno conservato solo la
parte folkloristica (se vogliamo dire così) razzista e sprangaiola, che non
comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una
dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo
senso dello stato e la tutela della famiglia”.
A chi gli ha ricordato che : “il primo fascismo aveva un altissimo senso delle
sprangate e delle bastonate, la Lombardi ha replicato: “Sono polemiche
strumentali. Il mio era un riferimento storico non certo al fascismo delle
leggi razziali e della dittatura che tutti aborriamo, ma al periodo della
destra sociale, della scuola per tutti, della sanità per tutti.”
Alla Lombardi a 5 stelle, insomma piace il fascismo che ha soffocato nel sangue
il Movimento Operaio e le lotte del biennio rosso ‘19/20, quello delle
squadracce pagate dagli agrari della Padania e dagli industriali pescecani che
si erano arricchiti con la guerra (Agnelli, Ansaldo e compagnia).
E’ un caso che abbia poi trovato subito la solidarietà del gruppo neonazista di
Forza Nuova ? “Dire quello che tutti pensano, ma pochi hanno il coraggio di
esternare è vietato. Brava Roberta”.
Sono fatti questi che chiamano a una urgente analisi del grillismo, perché se è
vero come è vero che i fenomeni non sono mai uguali nella storia, la storia ci
insegna che dal qualunquismo (e dalla confusione politica) guadagnano solo i
profittatori e gli arrivisti.
Insomma Grillo usa il popolo ? Vedremo ma temiamo di si.
E invece di quelli che pensano di usare Grillo che dire ?
Che dire dei comportamenti politici di quei gruppi dell’estrema sinistra che
hanno votato e tifato per Grillo.
L’immagine più adeguata a rappresentarli è quella di chi si punta una pistola
alla tempia e dentro l’urna si spara.
Perché se c’è una cosa certa nel movimento di Grillo, è quella del superamento
della lotta di classe, (roba vecchia !) superata dalla lotta popolare (dei
produttori), lavoratori e imprenditori uniti contro i politici corrotti.
Nel primo dopoguerra, furono in molti, socialisti e anarchici a finire nel
fascismo, il movimento ascendente di quegli anni.
Ora vedremo.
Vedremo con più chiarezza ogni giorno che passa che cosa faranno i 5 stelle,
come vedremo cosa faranno i tifosi di estrema sinistra del Grillo populista.
Per ora c’è un’altra certezza, è che i sostenitori della lotta di classe (ex?)
che hanno sostenuto il teorico del superamento della lotta di classe, hanno
rinunciato anche a chiedere il minimo sindacale al padrone del loro voto.
Era troppo chiedere per offrire il proprio voto una dichiarazione pubblica di
antifascismo a Grillo e ai 5 stelle?
Era troppo chiedere il diritto di cittadinanza per tutti i nati in Italia e per
chi in Italia giunge dai paesi della fame e della guerra?
Era troppo dire al genovese che la piccola impresa a lui così cara è anche il
luogo di massimo sfruttamento dei lavoratori?
E’ troppo oggi protestare perché il capogruppo dei grillini fa l’elogio del
“vero fascismo”!
Il vostro silenzio (ci vogliamo rivolgere direttamente a loro) parla più di
qualsiasi comunicato.
Il risultato di queste domande sarebbe stato comunque che non gli avrebbero
risposto o che le risposte non gli sarebbero piaciute, quindi meglio non farle.
Passare dalla lotta di classe alla lotta di popolo è un cambiamento di natura,
su questo punto la storia non ammette discussioni, il marxismo è una cosa il
populismo il suo opposto.
Aurelio FabianiAssociazione Culturale CASA ROSSA
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