giovedì 7 marzo 2013

5 Stelle, la prima è nera




Urlare il particolare che piace, che serve a chi è disperato, colpito a morte dalla crisi, è un esercizio che se eseguito con abilità come Grillo sa fare e come prima di lui, altri demagoghi presentatisi sulla scena politica come terzisti, hanno saputo fare, porta il consenso entusiastico, dei disperati, degli arrabbiati, di quella umanità impoverita dalla crisi, che vede di fronte a se lo spettacolo indecente dei curatori d’affari del capitale (la gran parte dei politici di tutti i partiti) saccheggiare il denaro pubblico e costruirsi con esso una ricchezza personale.
Schiere di uomini impauriti dalla crisi sono stati per mesi, prima delle elezioni, ad ascoltare le parole del Movimento che non è di “Destra né di Sinistra” (Grillo), intenti a trovare la medicina miracolosa che cura il male che ci è stato dato in sorte dal capitale. Hanno teso le orecchie alle parole di Grillo, i giovani disoccupati, quelli che hanno perso il lavoro, i commercianti e gli artigiani falliti, gli industriali del nord est.
Per tutti Grillo ha avuto la frase giusta, quella che la multi colorata clientela di avventori dei suoi comizi si aspettava, tra un vaffa… e un “siete morti”, il disoccupato ha trovato il reddito di cittadinanza e l’imprenditore l’abolizione dell’IRAP.
Ogni avventore ha trovato tra la cianfrusaglia di oggetti del desiderio ammucchiati alla rinfusa da Grillo nei suoi comizi, quello che gli occorreva, e ormai privo di un lavoro, di un futuro e di una cultura, non ha saputo vedere tutta la ferraglia strausata in tempi più o meno remoti che gli era stata venduta.
Così non è apparso vero agli orfani del fascismo, tirar fuori da quella montagna di oggetti aggrovigliati, lo jus sanguinis o “il fascismo buono del manganello”, agli orfani della lotta di classe, il reddito di cittadinanza e il salario minimo garantito, agli orfani di Berlusconi, l’abolizione delle tasse, agli orfani della Lega, l’uscita dall’euro.
Grillo ha avuto una strizzatina d’occhi per tutti, con i neri si è vestito da nero, con gli azzurri da azzurro, con i bianchi da bianco, con i verdi da verde, con i rossi da rosso, e ha fatto boom; così ha portato in parlamento centinaia di deputati.
Ha eletto subito alla camera una capogruppo (Roberta Lombardi) nostalgica del fascismo per il cui “regime buono” ha usato superlativi di grande stima:
“Da quello che conosco di Casa Pound , del fascismo hanno conservato solo la parte folkloristica (se vogliamo dire così) razzista e sprangaiola, che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”.
A chi gli ha ricordato che : “il primo fascismo aveva un altissimo senso delle sprangate e delle bastonate, la Lombardi ha replicato: “Sono polemiche strumentali. Il mio era un riferimento storico non certo al fascismo delle leggi razziali e della dittatura che tutti aborriamo, ma al periodo della destra sociale, della scuola per tutti, della sanità per tutti.”
Alla Lombardi a 5 stelle, insomma piace il fascismo che ha soffocato nel sangue il Movimento Operaio e le lotte del biennio rosso ‘19/20, quello delle squadracce pagate dagli agrari della Padania e dagli industriali pescecani che si erano arricchiti con la guerra (Agnelli, Ansaldo e compagnia).
E’ un caso che abbia poi trovato subito la solidarietà del gruppo neonazista di Forza Nuova ? “Dire quello che tutti pensano, ma pochi hanno il coraggio di esternare è vietato. Brava Roberta”.
Sono fatti questi che chiamano a una urgente analisi del grillismo, perché se è vero come è vero che i fenomeni non sono mai uguali nella storia, la storia ci insegna che dal qualunquismo (e dalla confusione politica) guadagnano solo i profittatori e gli arrivisti.
Insomma Grillo usa il popolo ? Vedremo ma temiamo di si.
E invece di quelli che pensano di usare Grillo che dire ?
Che dire dei comportamenti politici di quei gruppi dell’estrema sinistra che hanno votato e tifato per Grillo.
L’immagine più adeguata a rappresentarli è quella di chi si punta una pistola alla tempia e dentro l’urna si spara.
Perché se c’è una cosa certa nel movimento di Grillo, è quella del superamento della lotta di classe, (roba vecchia !) superata dalla lotta popolare (dei produttori), lavoratori e imprenditori uniti contro i politici corrotti.
Nel primo dopoguerra, furono in molti, socialisti e anarchici a finire nel fascismo, il movimento ascendente di quegli anni.
Ora vedremo.
Vedremo con più chiarezza ogni giorno che passa che cosa faranno i 5 stelle, come vedremo cosa faranno i tifosi di estrema sinistra del Grillo populista.
Per ora c’è un’altra certezza, è che i sostenitori della lotta di classe (ex?) che hanno sostenuto il teorico del superamento della lotta di classe, hanno rinunciato anche a chiedere il minimo sindacale al padrone del loro voto.
Era troppo chiedere per offrire il proprio voto una dichiarazione pubblica di antifascismo a Grillo e ai 5 stelle?
Era troppo chiedere il diritto di cittadinanza per tutti i nati in Italia e per chi in Italia giunge dai paesi della fame e della guerra?
Era troppo dire al genovese che la piccola impresa a lui così cara è anche il luogo di massimo sfruttamento dei lavoratori?
E’ troppo oggi protestare perché il capogruppo dei grillini fa l’elogio del “vero fascismo”!
Il vostro silenzio (ci vogliamo rivolgere direttamente a loro) parla più di qualsiasi comunicato.
Il risultato di queste domande sarebbe stato comunque che non gli avrebbero risposto o che le risposte non gli sarebbero piaciute, quindi meglio non farle.
Passare dalla lotta di classe alla lotta di popolo è un cambiamento di natura, su questo punto la storia non ammette discussioni, il marxismo è una cosa il populismo il suo opposto.
Aurelio Fabiani
Associazione Culturale CASA ROSSA

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