sabato 9 marzo 2013

Fiat, ancora e sempre separato


Fiat, ancora e sempre separato
Nuovo accordo separato nel firmamento delle relazioni sindacali italiane, e anche quest’ultimo non è di poco peso: Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno siglato con la Fiat il rinnovo del contratto di gruppo, incassando un aumento di 40 euro lordi mensili per 13 mensilità. Sicuramente non una grossissima cifra, attaccata soprattutto dalla Fiom, che critica l’intero impianto dell’intesa sottoscritta ieri.
Ecco dunque l’accordo: gli 86 mila dipendenti del gruppo guidato da Sergio Marchionne e presieduto da John Elkann, avranno un aumento in paga base di 40 euro lordi mensili, a decorrere dall’1 febbraio 2013. Il premio di produttività, o meglio l’«incentivo per la produttività» (a sottolineare che non viene dato comunque e a posteriori, ma solo se si è stati effettivamente presenti in fabbrica a produrre) è di 120,27 euro lordi mensili, su 12 mensilità e a partire dal prossimo aprile (il vecchio premio di produzione, che andava a tutti – con l’eccezione dei cassintegrati, che avevano l’anno scorso ricevuto solo un «conguaglio» una tantum di 600 euro) era di 130,37 euro lordi mensili per 13 mensilità.
Si tratta di una sorta di «contratto-ponte», valido solo per il 2013: per il 2014 e per il 2015 se ne riparlerà tra giugno e luglio, dati finanziari alla mano.
«Mi pare un accordo peggiorativo rispetto a quello che avevano fatto un anno fa», ha commentato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. «Ai lavoratori in cassa integrazione – continua il leader dei metalmeccanici Cgil – non viene dato nessun aumento, e in un’azienda dove nel 2012 sono stati fatti 52 milioni di ore di cig questo vuol dire non tutelare in realtà il reddito, ma abbassarlo».
«Il famoso premio di competitività già c’era – ha notato Landini – Ma quanto veniva già dato come anticipo, ora viene trasformato in un salario variabile, legato addirittura alla presenza. Quando uno si ammala o è assente non percepirà parte di questi soldi». Secondo il segretario Fiom, «l’unico miglioramento consiste nell’aver reintrodotto la tutela della maternità e degli infortuni: e si è segnato grazie alla lotta e alle denunce che le lavoratici della Fiom hanno fatto».
«Trovo singolare – ha concluso Landini – che mentre ai dirigenti e all’amministratore delegato vengono dati aumenti di 9 milioni di euro, siamo di fronte al fatto che ai lavoratori Fiat si toglie anche quella integrazione che esisteva sulla cig, e quindi si abbassa lo stipendio. Alla Volkswagen, al contrario, hanno abbassato gli emolumenti dei dirigenti, e hanno dato 7.200 euro di aumento all’anno ai lavoratori».
Positivo il commento di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl: «Sono convinto – ha spiegato – che i lavoratori della Fiat apprezzeranno gli sforzi che la Fim Cisl e gli altri sindacati hanno fatto per trovare un’intesa per il nuovo contratto in un momento in cui tutte le case automobilistiche europeee licenziano e chiudono gli stabilimenti. Grazie al nostro contributo, questo non sta avvenendo in Italia, nonostante la crisi evidente del mercato dell’auto». Secondo Bonanni «il nuovo contratto Fiat dà maggiori tutele e garanzie economiche ai lavoratori ma nello stesso tempo mette la Fiat nella condizione di continuare a investire in Italia. Bisogna favorire gli investimenti nel nostro paese e non fare scappare le imprese con atteggiamenti antagonistici».
Va notato in ultimo che ieri pomeriggio, subito dopo la firma del contratto, il titolo Fiat ha cominciato a salire vertiginosamente in borsa, fino a essere sospeso per eccesso di rialzo: il titolo poco prima delle 15 era salito fino al 5,25%, a 4,33 euro, segnando un rialzo teorico del 7%, tra scambi fiume per 11,6 milioni di euro, pari a quanto passato di mano nell’intera seduta del giorno prima. Dopo circa una mezz’ora, alle 15,25, il titolo è stato riammesso alle contrattazioni, segnando un +7,39% a 4,48 euro.
ANTONIO SCIOTTO da il manifesto
«Un contratto totalmente a perdere»
È un peggioramento rispetto all’ultima intesa: lì il premio era di 130 euro per 13 mesi, ora sono 120 per 12. E non vanno più a tutti
L’accordo siglato alla Fiat, secondo la Fiom, è talmente pessimo da arretrare perfino rispetto al contratto di gruppo siglato a fine 2011 (sempre dalle sole Fim, Uilm, Fismic e Ugl): «Il contratto precedente – spiega il responsabile Fiat nazionale, Michele De Palma – erogava un premio a tutti, anche agli operai in cassa integrazione. Adesso, al contrario, al cosiddetto “premio di competitività” viene sostituito l’”incentivo di produttività”, che viene dato solo a chi si trova effettivamente al lavoro».
Quindi quest’anno chi è in cassa a zero ore non prenderà niente. E se pensiamo che ad esempio a Pomigliano sono oltre 2 mila le tute blu rimaste fuori, e perlopiù iscritti Fiom…
Sì, è evidente che vengono delineati lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. L’anno scorso chi era in cassa ebbe una sorta di «conguaglio» una tantum, pari a 600 euro annuali: mentre quest’anno non prenderanno un euro. Ma peggiora la condizione anche di chi lavora: il vecchio “premio di competitività” era di 103,31 lordi per 13 mensilità, ma il nuovo incentivo è invece pari a 120,27 euro lordi solo per 12 mensilità, e soltanto a partire da aprile. Oltretutto è una cifra totalmente variabile, legata solo alla presenza. E faccio notare che se paternità e maternità sono state incluse nelle ore che fanno maturare il premio, è solo grazie a una battaglia della Fiom, che l’anno scorso denunciò questa mancanza.
Anche l’aumento base vi sembra risibile…
E sì: parliamo di soli 40 euro lordi sulla paga base, e anche in questo caso, se non sei al lavoro non li prendi. Facendo due calcoli abbiamo visto che praticamente, rispetto all’accordo siglato con Federmeccanica sul contratto nazionale, si guadagnano solo 25 euro lordi in più, pari a poco meno di 2 euro lordi al mese. Cerco di spiegarmi: partendo da febbraio (la Fiat non ha accettato la retroattività da gennaio), devo moltiplicare i 40 euro per 12 mensilità (includo la tredicesima) e così ottengo 480 euro. L’aumento Federmeccanica invece è pari a 35 euro per 13 mensilità, pari a 455 euro. Come si vede, solo 25 euro di differenza. Tutti questi tagli mi sembrano un modo per rastrellare liquidità per acquisire la quota rimanente di Chrysler dal fondo Veba.
Ma voi cosa avreste chiesto? C’è la crisi, no?
C’è la crisi, è vero, ma andiamo a vedere la tedesca Volkswagen: lì sono stati tagliati gli emolumenti dei manager, un esempio per tutti l’ad che si è tagliato lo stipendio annuale da 17,5 milioni a 14,5; e nello stesso 2012 è stato erogato un premio di ben 7200 euro ai lavoratori. E da noi? Marchionne ha appena ricevuto 9 milioni di euro dalla Fiat.
Ma mentre gli altri firmavano, voi della Fiom dove eravate?
Vorrei ricordare che noi non veniamo neanche convocati dalla Fiat: non ci considera controparte al tavolo perché non abbiamo firmato il contratto di gruppo. Solo in alcuni stabilimenti, grazie alle cause, hanno riammesso i nostri delegati. E ricordo anche che a luglio ci sarà la prima udienza presso la Corte costituzionale sul tema della rappresentanza (nodo su cui peraltro da tempo noi invochiamo una legge).
Avete visto che Fiat offre in regalo i sensori per un parcheggio sicuro alle donne per l’8 marzo?
È una scelta assurda. Nel 2013 le donne vengono viste ancora come minus habens alla guida.
AN. SCIO. da il manifesto

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