sabato 9 marzo 2013

PER UNA NUOVA PRATICA POLITICA DELLA SINISTRA D'ALTERNATIVA di Patrizia Turchi e Franco Astengo

Ci rivolgiamo direttamente alle tante compagne e ai tanti compagni che in questi giorni vivono una dimensione di vero smarrimento per rassicurarli, senza alcun esercizio di ottimismo della volontà: dalla sinistra d’alternativa non mancheranno le proposte per una nuova pratica politica.

Ecco la nostra.

Nei soggetti esistenti siamo di fronte ad un’assenza di riflessione non soltanto sull’esito elettorale, ma essenzialmente al riguardo del rapporto tra questi e la società e l’espressione delle sue contraddizioni.
Emerge, come c’era già capitato di rimarcare, una mancanza di autonomia: si sta verificando una sorta d’inseguimento acritico verso modelli altrui, del tutto incoerenti con una corretta lettura del mondo in conflitto.
E’ urgente assolvere all’esigenza di un riallineamento complessivo rispetto a soggetti evidentemente superati nella realtà e assolutamente incapaci, ormai, di svolgere una qualsivoglia funzione politica.
Occorre, così, ricostruire le basi di una proposta provvista di autonomia e capacità di opposizione al sistema, quale progetto di un’alternativa globale.
Debbono essere demistificati modelli politici di cambiamento oggi apparentemente vincenti che, in realtà, risultano essere del tutto ininfluenti all’interno del sistema dominante.
I campi d’intervento per operare questa nuova pratica politica sono essenzialmente due:

1)      La crisi, o meglio la gestione della crisi a livello nazionale e sovranazionale, spinge in una precisa direzione che definiamo riassuntivamente come della ricollocazione di classe per milioni e milioni di persone. Si evidenziano in termini drammatici i dati di un’intensificazione dello sfruttamento, in senso lato:

2)      La questione democratica che, in Italia si pone tra l’altro in una dimensione particolare e specifica rispetto al resto d’Europa. Dobbiamo ribadire la funzione fondamentale della democrazia rappresentativa, evidenziando i pericoli gravi insiti in una certa logica della democrazia diretta. Il sistema politico italiano attraversa, come hanno ben dimostrato i recenti risultati elettorali, una grave crisi principiata con la devastazione compiuta attraverso l’adozione del sistema elettorale maggioritario, la ricerca della governabilità come ben in sé (e ci troviamo ancora e più che mai dentro questa fase), la personalizzazione della politica, la distruzione dei partiti intesi come soggetti di dibattito politico, la creazione di nuovi soggetti fondati sull’individualismo competitivo e l’esercizio di un fortissimo potere sia di nomina, sia di spesa.

Su queste basi impostiamo la nostra proposta di una nuova pratica politica della sinistra d’alternativa da concretizzarsi attraverso l’espressione di una nuova soggettività comunista e anticapitalista, connessa alla storia e alla tradizione della parte più avanzata della sinistra italiana e internazionale. Una nuova soggettività da costruire partendo dal basso, realizzando nello stesso tempo un forte radicamento sociale e la promozione di nuovi gruppi dirigenti, a partire dal territorio, sciogliendo le incrostazioni esistenti nell’esercizio di un potere di basso profilo.

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