domenica 7 luglio 2013

IL DISASTRO ITALIANO

immagine dal sito:
www.theiqons.com

Questi i dati del rapporto ISTAT sulla situazione dell’Italia nella crisi.
La recessione ha divorato 2419 euro al reddito delle famiglie, tagliando vistosamente i consumi.
Queste le cifre:
La spesa delle famiglie più abbienti è calata del 5,7%: da 3.280 euro  al mese a fronte dei 3.477 del 2011, ma il divario che separa la spese media delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.489 euro) si è  allargato di oltre 1.100  euro rispetto alla spesa delle famiglie di operai (2.329 euro).

Nel 2012 le famiglie di operai hanno speso il 4.2% in meno rispetto al 2011.
Una diminuzione identica è riscontrata nelle famiglie con disoccupati che si attesta su 1.827 euro.
Alle differenze di classe si aggiungono quelle relative ai territori: Tra Sicilia e Trentino il differenziale di spesa è di 1.300 euro.
Dal punto di vista della disoccupazione le domande all’INPS sono aumentate tra il 2012 ed jl 2013 del 26,5%.
Queste le diminuzioni di spesa rispetto ai diversi settori:
arredamenti, elettrodomestici, servizi per la casa – 4,8% del 2011 – 5.4% dal 2010; abbigliamento e calzature -0,4 al Nord e – 0,9% al Sud; tempo libero, cultura, musei, cinema, teatri -5,4%.; per quel che riguarda gli alimentari il 62% delle famiglie ha diminuito in quantità e qualità ( la spesa al discount è salita al 12,3% rispetto al 10,5% del 2011): mentre sono diminuite le spese complessive per latte, formaggi, uova e carne.
Un raffronto a livello europeo ci dice che i consumi medi di una famiglia sono calati in Italia, dal 2008 ad oggi da 2.810 euro a 2.761 (con il divario che abbiamo già sottolineato), mentre nell’area euro nello stesso periodo si è passati dal 1.950 euro a 1.844..

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