Un appello a Cambiare si può da una serie di aderenti pisani perché non
si scelga l'Aventino ma un dialogo per costruire Rivoluzione civile
Un appello da PISA, che in pochissime ore ha raccolto la
sottoscrizione da parte di molti aderenti al nucleo pisano di Cambiare
si può: ricercatori, giornalisti, insegnanti precari, militanti del
Progetto Rebeldia e del PRC, ambientalisti, pacifisti, delegati RSU
Fiom, la presidente nazionale di Un ponte per...
Siamo nel pieno delle ferie, mancano poche ore al Capodanno, e il percorso verso la costruzione di una lista unitaria subisce modifiche profonde. Da un lato, in una conferenza stampa si annuncia già la composizione e il programma delle future liste. Dall'altro, "Cambiare si Può" (CSP) promuove un referendum interno, nel quale gli aderenti dovrebbero semplicemente "prendere o lasciare": SI o NO.
Molte assemblee territoriali, convocate all'inizio dell'anno, si troveranno di fronte al fatto compiuto: liste già pronte, e posizione già definita di CSP. E' anche per questo che ci troviamo costretti ad inviare la presente lettera a titolo personale, pur convinti che le nostre posizioni siano largamente condivise dalla nostra assemblea.
Riteniamo fondamentale la presenza, alla prossima tornata elettorale, di un polo alternativo: di un soggetto che dia voce alle istanze di giustizia sociale, alle lotte contro le mafie, alle mobilitazioni contro le grandi opere e per la tutela dell'ambiente, ai movimenti per i beni comuni, contro la guerra e il riarmo, a coloro che si battono contro il razzismo e il sessismo, contro l'abbattimento dello stato sociale e le politiche neoliberiste. Perciò riteniamo che CSP non possa "ritirarsi sull'Aventino" e rinunciare a questa impresa.
Al tempo stesso, siamo convinti che presentare alla stampa liste già pronte, frutto di una trattativa tutta interna alle forze politiche, significhi tagliare fuori proprio i movimenti, le istanze migliori delle lotte civili e sociali cui vogliamo dare rappresentanza. Non discutiamo la qualità, politica e umana, dei candidati; non siamo "contro i partiti", perché il progetto di un polo alternativo vive anche grazie alle forze politiche. Riteniamo però che la nostra impresa debba qualificarsi anche nelle modalità di selezione dei candidati.
Per questo chiediamo a CSP uno sforzo più lungimirante: non un semplice NO, che vanificherebbe il lavoro fin qui avviato; e nemmeno un semplice SI, come accettazione supina di proposte altrui. Chiediamo che CSP lavori attivamente per dare voce e rappresentanza alle assemblee locali; che, a questo scopo, attivi da subito un dialogo con Ingroia e con le forze politiche; che solleciti tutti gli attori coinvolti sui contenuti che ci stanno a cuore, in particolare sui nostri "dieci punti".
Chiediamo anche che CSP definisca una propria rosa di candidati, espressioni delle lotte sociali e territoriali, da inserire nelle liste in posizioni che consentano la loro elezione. E' necessario infatti che nel futuro gruppo parlamentare siano presenti figure che rappresentino i movimenti e le mobilitazioni civili e popolari. Siamo certi che una presenza forte e autorevole di CSP al "tavolo delle trattative" possa rappresentare un elemento positivo di stimolo per tutti. E per questo dobbiamo lavorare.
Sergio Bontempelli, Francesco Tognarini, Francesco Stea, Guido Masotti, Giovanni Mainetto, Cinzia Colosimo, Daniele Iannello, Mariasilvia Giamberini, Marco Ricci, Simone Contiero, Federico Oliveri, Maria Rosaria Lacatena, Maria Francesca Zini, Rino Razzi, Luigi Piccioni, Tiziana Noce, Maurizio Cossi, Riccardo Romeo, Mariangela Priarolo, Andrea Leo, Martina Pignatti Morano, Simone D'Alessandro, Emma Buzzigoli, Elia De Pasquale, Giuseppe Marcocci, Roberto Cini, Giusi Di Pietro, Chiara Martina, Enrico Mazzuoli, Cristiana Vettori, Stefano Gallo, Serena Leoni, Michele Girlanda, Giuliano Marrucci, Paola Demichelis, Francesca Iobbi, Sergio Sabatini
Siamo nel pieno delle ferie, mancano poche ore al Capodanno, e il percorso verso la costruzione di una lista unitaria subisce modifiche profonde. Da un lato, in una conferenza stampa si annuncia già la composizione e il programma delle future liste. Dall'altro, "Cambiare si Può" (CSP) promuove un referendum interno, nel quale gli aderenti dovrebbero semplicemente "prendere o lasciare": SI o NO.
Molte assemblee territoriali, convocate all'inizio dell'anno, si troveranno di fronte al fatto compiuto: liste già pronte, e posizione già definita di CSP. E' anche per questo che ci troviamo costretti ad inviare la presente lettera a titolo personale, pur convinti che le nostre posizioni siano largamente condivise dalla nostra assemblea.
Riteniamo fondamentale la presenza, alla prossima tornata elettorale, di un polo alternativo: di un soggetto che dia voce alle istanze di giustizia sociale, alle lotte contro le mafie, alle mobilitazioni contro le grandi opere e per la tutela dell'ambiente, ai movimenti per i beni comuni, contro la guerra e il riarmo, a coloro che si battono contro il razzismo e il sessismo, contro l'abbattimento dello stato sociale e le politiche neoliberiste. Perciò riteniamo che CSP non possa "ritirarsi sull'Aventino" e rinunciare a questa impresa.
Al tempo stesso, siamo convinti che presentare alla stampa liste già pronte, frutto di una trattativa tutta interna alle forze politiche, significhi tagliare fuori proprio i movimenti, le istanze migliori delle lotte civili e sociali cui vogliamo dare rappresentanza. Non discutiamo la qualità, politica e umana, dei candidati; non siamo "contro i partiti", perché il progetto di un polo alternativo vive anche grazie alle forze politiche. Riteniamo però che la nostra impresa debba qualificarsi anche nelle modalità di selezione dei candidati.
Per questo chiediamo a CSP uno sforzo più lungimirante: non un semplice NO, che vanificherebbe il lavoro fin qui avviato; e nemmeno un semplice SI, come accettazione supina di proposte altrui. Chiediamo che CSP lavori attivamente per dare voce e rappresentanza alle assemblee locali; che, a questo scopo, attivi da subito un dialogo con Ingroia e con le forze politiche; che solleciti tutti gli attori coinvolti sui contenuti che ci stanno a cuore, in particolare sui nostri "dieci punti".
Chiediamo anche che CSP definisca una propria rosa di candidati, espressioni delle lotte sociali e territoriali, da inserire nelle liste in posizioni che consentano la loro elezione. E' necessario infatti che nel futuro gruppo parlamentare siano presenti figure che rappresentino i movimenti e le mobilitazioni civili e popolari. Siamo certi che una presenza forte e autorevole di CSP al "tavolo delle trattative" possa rappresentare un elemento positivo di stimolo per tutti. E per questo dobbiamo lavorare.
Sergio Bontempelli, Francesco Tognarini, Francesco Stea, Guido Masotti, Giovanni Mainetto, Cinzia Colosimo, Daniele Iannello, Mariasilvia Giamberini, Marco Ricci, Simone Contiero, Federico Oliveri, Maria Rosaria Lacatena, Maria Francesca Zini, Rino Razzi, Luigi Piccioni, Tiziana Noce, Maurizio Cossi, Riccardo Romeo, Mariangela Priarolo, Andrea Leo, Martina Pignatti Morano, Simone D'Alessandro, Emma Buzzigoli, Elia De Pasquale, Giuseppe Marcocci, Roberto Cini, Giusi Di Pietro, Chiara Martina, Enrico Mazzuoli, Cristiana Vettori, Stefano Gallo, Serena Leoni, Michele Girlanda, Giuliano Marrucci, Paola Demichelis, Francesca Iobbi, Sergio Sabatini
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