martedì 11 agosto 2015


Il 29 luglio scorso è arrivata tra le mani dei Presidenti di Regione la bozza di decreto legge del governo Renzi che mette in pratica alcune delle misure contenute nel cosiddetto “Sblocca Italia”: si prevede l’autorizzazione di 12 nuovi inceneritori in dieci regioni tra cui l’Umbria. Oltre al danno la beffa. Renzi e il duo governo considerano addirittura “strategici”e di interesse nazionale i nuovi inceneritori. Certo, per ottenere autorizzazioni più veloci e togliere definitivamente alle comunità locali la possibilità di opporsi. Per Renzi non è “strategico” favorire la raccolta differenziata, bensì bruciare i rifiuti, in questo caso in barba alle direttive europee. Ora capiamo meglio il silenzio assordante della Presidente Marini su questo tema durante la campagna elettorale. Dopo i tagli alla sanità, ai trasporti e agli Enti Locali, dopo la privazione di strutture strategiche come poste, banche, telecomunicazioni e uffici dello Stato, arriva pure l’indicazione di mettere in funzione un inceneritore. L’ applicazione sul territorio regionale del provvedimento del governo Renzi getterebbe alle ortiche i notevoli sforzi economici ed organizzativi di tutti quei Comuni che in questi anni hanno messo in campo interventi per una gestione virtuosa dei rifiuti e per cui i cittadini hanno contributo con importanti sacrifici per rendere centrali le politiche ed indifferibili gli obiettivi per la raccolta differenziata spinta, la riduzione, il recupero e il riutilizzo dei rifiuti. Questa è la strada su cui è necessario impegnarsi ulteriormente in una regione relativamente piccola come la nostra, potenziando le attività di riciclo e riuso dei rifiuti, al fine di costituire filiere locali decisive per riqualificare la raccolta differenziata, incrementarne la redditività e promuovere la crescita occupazionale nel settore. Noi lo proponiamo da tempo: l’incremento dei quantitativi effettivamente destinabili ai processi di recupero e riciclo passa necessariamente per l’adozione della strategia “Rifiuti Zero”. E invece, anche e soprattutto su questo tema, la Giunta Regionale e la sua coalizione si dimostrano subalterni e affidabili proconsoli dei voleri di Renzi. Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche e sociali della sinistra umbra per costruire un’iniziativa politica comune che, sull’esempio di quanto sta accadendo a livello nazionale, sia in grado da subito di promuovere le condizioni per un’alternativa di governo al Pd. Per parte nostra dichiariamo che appoggeremo tutte le mobilitazioni contro questa ennesima sciagura per la nostra regione, per la salute dei cittadini, per l’ambiente e per la possibilità di favorire un nuovo modello di sviluppo.
Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria

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