mercoledì 21 novembre 2012

Rifiuti, riciclo e recupero portano risparmi inimmaginabili. I risultati di uno studio di Fabio Sebastiani, www.controlacrisi.org


Risparmi per 72 miliardi di euro l'anno, la creazione di 400.000 posti di lavoro entro il 2020, e un incremento del fatturato di 42 miliardi di euro all'anno. Sono i risultati di una indagine di Eurispes, Federazione Green Economy, e Polieco sul ciclo dei rifiuti. La condizione posta, però, è che si passi dalla raccolta differenziata al al “km zero”, ovvero riciclo e recupero quasi immediati. L'industria della 'spazzatura', quale costola portante della green economy, deve diventare, secondo Polieco ed Eurispes una filiera di quella che puo' essere definita 'economia circolare'. Secondo lo studio 'Plastica e riciclo dei materiali: un'altra via e' possibile' - che cita i dati della commissione Europea - se in Europa tutti i Paesi si adeguassero alle normative comunitarie nella gestione dei rifiuti, si potrebbero avere risparmi per 72 miliardi di euro l'anno, e la creazione di 400.000 posti di lavoro entro il 2020, e un incremento del fatturato di 42 miliardi di euro all'anno. ''I rifiuti - spiega il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara - sono una risorsa e non vanno visti come un fardello di cui liberarsi. L'Italia, non attuando una corretta gestione del ciclo, esporta ricchezza'', inviando in Cina i materiali per il riciclo e ricomprando poi i prodotti che vengono da li' ''senza alcuna garanzia. Il riciclo in casa nostra - osserva Fara - e' la via maestra per rilanciare l'economia, prevenire lo spreco di materiali, ridurre il consumo di materie prime e di energia''. Per Enrico Bobbio, presidente del Consorzio Polieco ''recuperare i materiali consente una crescita occupazionale superiore di quasi 10 volte a quella prodotta da discariche o inceneritori''. Tra le maggiori criticita' della raccolta differenziata, i danni economici (finanziari e ambientali) legati all'export incontrollato dei rifiuti plastici.

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