Spesso
parlo dei media mainstream in mano al potere, della menzogna intrinseca
e globale che vi corre. Menzogna che spesso funziona attraverso
l’enfatizzazione e la negazione come è avvenuto ieri dove abbiamo dovuto
seguire tutto il giorno un’azione di polizia per la cattura di un
terrorista con tanto di telecamera fissa su una via prossima all’evento e
voci affannate nella gonfia narrazione delle voci e dei contrordini, ma
non abbiamo avuto praticamente notizia sulla gigantesca manifestazione
che si è svolta a San Paolo in appoggio a Lula. Solo oggi qualche
notiziario su carta e su video tenta una sortita in chiave di moralismo
spicciolo, come si conviene nel paese dove anche l’etica è un balocco
che si può giocare o nascondere nella scatola a seconda dei casi.
Ma basta fare la prova del nove, andare su google e cercare notizie
sulla manifestazione: si trovano pochi testi e praticamente nessuna foto
significativa, solo qualche immagine di repertorio di Lula stesso ed
eccezionalmente quella di un gruppetto di gente con cartelli, Per
trovare anche solo delle immagini si fatica e a buona ragione, visto che
la campagna contro Lula è un classico dell’arancionismo di marca Usa
che ovviamente detesta ogni segnale di appoggio popolare ai personaggi
che si vogliono eliminare sotto la spinta di una supposta volontà dal
basso. Difficile trovare immagini anche sui giornali brasiliani, a parte
il maggior quotidiano della città. Bene allora ecco quello che è
accaduto a San Paolo lungo l’Avenida Paulista, cuore della metropoli,
due chilometri e mezzo di strada dove hanno parlato Lula e Dilma
Roussef. Basta guardare .
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