Libia, Renzi e Mattarella ci precipitano nella guerra violando spudoratamente la Costituzione. Le truppe scelte sono pronte. Forse sono già partite. E le comanda l’Italia
di Giorgio Cremaschi
Senza neanche un discorso dal balcone che annunci l’ora delle
decisioni irrevocabili, Renzi ci ha fatto precipitare nella guerra di
Libia.
Questa mattina i giornali annunciano che le truppe scelte sono pronte
per partire, magari saranno già partite. Siamo già in guerra, senza
neanche un dibattito ed un voto del parlamento, nel più totale disprezzo
dell’Articolo 11 della Costituzione, che il Presidente del Consiglio e
il Presidente della Repubblica violano sapendo di violare. Le due più
alte autorità delle stato e del governo sono colpevoli di atti
gravissimi contro le nostre istituzioni e contro gli interessi e la
stessa sicurezza del popolo italiano. La guerra in Libia avviene con
accordo tra potenze senza alcun aggancio di principio, anche ipocrita,
al diritto internazionale.
La guerra in Libia prosegue e aggrava tutte le passate violazioni
costituzionali delle nostre missioni militari all’estero, è la più grave
e la più sfacciata di tutte. La guerra di Libia è un’avventura ancora
più folle e catastrofica di quella del 2011, che oggi tutti riconoscono
essere stato un disastro. Che mostruosità scatenerà ora questa nuova
impresa condotta nel nome della guerra al terrorismo e che invece
produrrà ancora più terrorismo? Già ora sentiamo parlare di partite a
porte a chiuse per i prossimi europei di calcio a Parigi. Ci vuole la
violazione del sacro rito del pallone per farci accorgere che si sta
violando tutto? E soprattutto per farci capire che rischiamo per questa
guerra di pagare costi altissimi, che rischiamo gli atti guerra in casa
nostra.
25 anni fa con le bombe sull’Iraq gli USA, la NATO, l’Italia
iniziavano la guerra al terrorismo. Dopo un quarto di secolo ci siamo
portati il conflitto alle porte di casa. Perché le guerra è terrorismo
che alimenta terrorismo. La guerra è una discesa grado dopo grado verso
la catastrofe globale, come annuncia l’installazione di nuove bombe
nucleari a Ghedi e ad Aviano.
Renzi e Mattarella ci trascinano in guerra con la solita infingarda
furbizia mista a servilismo delle peggiori classi dirigenti italiane. Il
governo USA ci ha investito del comando dell’impresa, i due ne sono
fieri e sperano di ottenere guadagni di prestigio, potere, affari con
poca spesa. Noi pagheremo il conto.
Come nei peggiori momenti della storia del nostro paese, l’Italia è
trascinata in guerra mentre un’opinione pubblica anestetizzata e
ingannata assiste passiva all’arroganza del potere guerrafondaio.
Contrastare, boicottare, sabotare la guerra e la NATO è oggi il nostro primo dovere democratico e costituzionale.
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