venerdì 30 agosto 2013

In cinque parole, tutto di Alessandro Gilioli


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Il genio sta qui: nel riassumere in una frasetta quello che in tanti cerchiamo di dire da anni con fiumi di parole nei post, sui giornali e nei libri.
«Tanto noi non volevamo niente» sintetizza perfettamente l’assenza di identità, di obiettivi, di ideali con cui la dirigenza del Pd non sta suicidando solo il partito, ma proprio la speranza.
«Noi non volevamo niente», dice Cipputi identificandosi (ancora!) con i suoi rappresentanti nel Palazzo: sono loro, quasi tutti loro, a non volere più niente tranne la propria autoperpetuazione, un governo purchessia, o ad andar bene «l’agenda Monti più qualcosa» come diceva in campagna elettorale la buonanima di Bettola, portandoci così dritti filati nelle braccia di Alfano e Brunetta.

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