mercoledì 28 agosto 2013

Quei piddini che difendono B.

Può ricorrere alla corte di Strasburgo, ma anche di Lussemburgo. Bisogna sentire la sua campana. Occorre fare un'altra legge per interpretare la Severino. Anzi, sospendiamo il giudizio in attesa della Consulta. Da Violante a Galli, da Ranieri a Tonini, ecco gli esponenti del centrosinistra che vogliono prendere tempo
 
Luciano Violante Luciano ViolanteL'ultimo è stato Giampaolo Galli, economista, già direttore generale di Confindustria, oggi deputato del Pd. Che al 'Corriere', riferendosi a Berlusconi, ha detto: «No ad atteggiamenti forcaioli». Ultimo di una serie di deputati ed esponenti del centrosinistra che invitano alla «ponderatezza», a «sentire l'altra campana», a «varare una nuova legge per interpretare la Severino», e così via. Particolarmente nutrita, nella pattuglia, la rappresentanza dei socialisti, tutti eletti nelle liste Pd grazie all'accordo voluto da Bersani. Ma non mancano piddini doc e di lunga data, tanto di discendenza comunista (come Violante), quanto di origine democristiana (Tonini).
«Se esiste la possibilità di ricorrere alla corte di Strasburgo, non vedo come questa possibilità possa essere negata a Berlusconi. Deve poter utilizzare tutti gli strumenti a disposizione».
(Giampaolo Galli, Pd)
«La Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna».
(Luciano Violante, Pd)

«La Giunta potrebbe sollevare questione di costituzionalità sulla legge Severino sospendendo nel frattempo il giudizio».
(Umberto Ranieri, Pd)

«Aspetto di sentire l'altra campana e di capire. Anche perché è la prima volta che questa legge viene applicata».
(Giorgio Tonini, Pd)
«Una evoluzione possibile è che la Giunta non tanto si rivolga alla Consulta, ma che valuti con ponderatezza la questione»
(Carlo Galli, Pd)
«Sarebbe ragionevole attendere, per fare tutti gli approfondimenti necessaria. Una sentenza non può essere usata come una clava. La legge Severino è stata fatta male. Inoltre ci troviamo di fronte a una sentenza che non è completa: sarebbe opportuno aspettare di avere una situazione processuale definita. E poi c'è il nodo dell'applicazione retroattiva, quello dell'indulto»
(Enrico Buemi Psi, eletto nelle liste Pd)
«Non bisogna far passare nell'opinione pubblica la presunzione che su Berlusconi ci sia stato un trattamento penalizzante e quindi vogliamo togliere tutti dubbi giuridici. Non è scontato il nostro voto con il Pd sulla decadenza».
(Riccardo Nencini, Psi, eletto nelle liste Pd)
«Il parlamento approvi una interpretazione autentica della legge Severino coerente con i principi generali del nostro ordinamento per cui decadenza ed ineleggibilità si applicano per i reati commessi dopo l'entrata in vigore delle norme».
(Marco Di Lello, Psi, eletto nelle liste Pd)

«Non voglio la rottura, non voglio lo scontro. Non ho mai pensato a Silvio Berlusconi come un nemico. C'è rispetto per la sofferenza politica di un partito e del suo leader».
(Stefano Fassina, Pd)

«Se il Pdl dispone di elementi di chiarimento, allora non cambierebbe molto decidere il 9 settembre o più in là».
(Giuseppe Fioroni, Pd)

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