di Anna Falcone e Tomaso Montanari
Vogliamo per prima cosa ringraziare tutte e tutti per l’entusiasmo, l’intelligenza e la passione civile con la quale avete partecipato all’assemblea di domenica, e poi al dibattito sulla rete e nelle tante occasioni di incontro che hanno punteggiato questa settimana.
Crediamo che il più importante risultato di questo nostro impegno comune sia stato aver riunito, dopo tanto tempo, quella ‘maggioranza invisibile’ che con la crisi è scivolata nella precarietà e nel disagio, che non è più ascoltata dalle istituzioni, e che, però, continua a mandare avanti, con immensi sacrifici, questo Paese. La stessa maggioranza a cui è stato fatto credere che non ci fosse alternativa ai tagli alle politiche sociali, alla scuola, alla mercificazione del lavoro e all’azzeramento dei diritti.
E invece l’alternativa c’è, e lo hanno dimostrato a gran voce le tante donne e uomini che il 18, sul palco del Brancaccio hanno dato voce ai problemi più urgenti e alle possibili soluzioni alternative, al dramma della diseguaglianza e alla speranza della rinascita.
A partire dalla rivendicazione dei diritti costituzionali. Che non è da estremisti, ma è il traguardo minimo a cui ambire per costruire un’idea di società e un futuro, per l’Italia e per l’Europa, alternativo al ‘turboliberismo’ e al pensiero unico dominante.
Abbiamo detto a gran voce, e tutti insieme, che il re è nudo. Il re di una politica fatta dall’alto, sulle sigle e sulla spartizione del potere: quel re è nudo. Perché fuori della porta del potere c’è un popolo che vuole davvero ripartire dalle esperienze civiche per costruire l’unità non della vecchia Sinistra, ma della Sinistra che non c’è ancora. E la vuole costruire in modo che non si rompa: e cioè dal basso, sulle cose e sulle persone. Convergendo su un progetto che convinca per concretezza e respiro.
Il 18 giugno, per la prima volta dopo tanto tempo, le forze civiche e di Sinistra che vogliono lavorare costruttivamente a questo progetto hanno iniziato a tratteggiare una piattaforma comune, mettendosi dietro le spalle una stagione di identitarismi, divisioni e personalismi. Fine delle passerelle, delle sigle e della vecchia politica: tutti i partecipanti hanno indicato priorità e idee innovative su cui lavorare per ricostruire la nostra idea di Paese, la nostra idea di progresso e di sviluppo. Un progresso e uno sviluppo umani.
Con un obiettivo finale: la realizzazione di una democrazia compiuta, in cui la libertà, l’idea di giustizia, l’uguaglianza e l’equità sociale, la possibilità di costruire il proprio percorso di vita e felicità sia condizione di tutti, non privilegi per pochi. E uno intermedio, e ad esso funzionale: la ricostruzione della partecipazione politica, della fiducia nelle istituzioni, di una libera e autorevole rappresentanza parlamentare, e l’organizzazione di una azione comune e condivisa nella società, sui territori.
Ora è il momento della proposta. Più che discutere di cosa stiamo costruendo, ci serve concentrarci sul progetto necessario per cambiare la vita delle persone.
Per questo invitiamo tutte e tutti coloro che si riconoscono negli obiettivi emersi dall’assemblea al Teatro Brancaccio a farsi promotori nel proprio territorio di assemblee sul programma aperte alla più ampia partecipazione dei cittadini, convocate e condotte secondo i principi di massima trasparenza, apertura, pluralità e democraticità interna.
Non chiedete il permesso a nessuno, non aspettate segnali dal centro, non perdiamoci nelle nebbie dei giochi politicisti: usiamo l’estate per avviare un grande percorso di ascolto e confronto sui temi!
Vi proponiamo di organizzare dal basso, coinvolgendo tutte le realtà potenzialmente interessate e già attive (singoli cittadini, associazioni, comitati, movimenti, partiti), tutti coloro che possono contribuire alla discussione e alla costruzione di proposte serie ed efficaci. Appuntamenti tematici, possibilmente all’aperto, nelle piazze e nei luoghi di incontro, in tempi e orari in cui donne e uomini, giovani e meno giovani, possano partecipare per fornire idee, mettere a disposizione competenze ed elaborazioni, raccogliere adesioni e discutere tutti insieme di proposte credibili, chiare e innovative.
In questi anni comitati, forze politiche, esperienze civiche e sociali, movimenti, non si sono limitati a protestare contro le politiche di austerità e precarizzazione che hanno impoverito milioni di persone, ma si sono organizzati, hanno analizzato, discusso, elaborato idee e soprattutto soluzioni: ora dobbiamo mettere a sistema, coordinare e affinare questo straordinario patrimonio di idee e proposte.
Da ciascun appuntamento potranno uscire richieste, problemi, nodi, proposte, soluzioni che verranno messi a disposizione del percorso nazionale.
Noi due non potremo essere ovunque: e non vogliamo neanche farlo, perché questo processo parte senza leaders e senza protagonismi. Per continuare a lavorare insieme cercheremo di rendere il sito più efficiente in attesa di darci, in un’assemblea autunnale, una organizzazione condivisa.
Ispiriamoci alla grande figura di Stefano Rodotà, che già ci manca così dolorosamente. Ispiriamoci alla sua capacità di mostrare che il mondo è irriducibile al mercato, alla forza con cui ha messo la conoscenza al servizio della costruzione di una società diversa, al suo stile dolce e fermo.
Non vogliamo in alcun modo limitare il dibattito a temi prestabiliti – anzi, il nostro questionario, già distribuito in sala il 18, rimarrà on line per continuare a raccogliere le vostre idee e i vostri suggerimenti – ma vi segnaliamo una serie di nodi sui quali crediamo che dovremo comunque riflettere insieme.
1) Attuazione della Costituzione
(Sovranità popolare; uguaglianza sostanziale; parità di genere; la democrazia nei partiti e nei movimenti – la separazione fra cariche politiche e cariche istituzionali; cancellazione del pareggio di bilancio nell’articolo 81)
2) Lavoro
(Ripristino dell’articolo 18 ed estensione delle tutele a tutte le forme di lavoro; reddito di dignità – partendo dalla proposta di Libera; lotta alla precarizzazione del lavoro e delle professioni intellettuali; riforma delle 6 ore lavorative e diritto al tempo)
3) Redistribuzione della ricchezza e giustizia sociale
(Riaffermazione del ruolo dello Stato in economia, nelle strategie di sviluppo, nella tutela dei diritti e nella erogazione dei servizi pubblici; diritto a un’equa retribuzione e parità di retribuzione fra uomini e donne: equità e progressività fiscale; strategie di contrasto all’evasione fiscale: tassa patrimoniale; tassa di successione sui grandi patrimoni)
4) Economia, Fiscalità e diritti sociali
(Diritto alla salute e potenziamento della prevenzione; accesso alla diagnostica genetica e alle cure più all’avanguardia; diritto all’assistenza sociale; sostituzione della politica dei “bonus” con servizi socio-assistenziali garantiti; diritto all’abitare e recupero del patrimonio immobiliare esistente)
5) Istruzione pubblica e libertà di manifestazione del pensiero
(Abrogazione della Buona Scuola; gratuità dell’università, da finanziare con la tassa di successione sui grandi patrimoni; potenziamento della ricerca pubblica; accesso alla conoscenza e alle reti informatiche; pluralismo e libertà dell’informazione)
6) Ambiente e patrimonio culturale
(Riconversione energetica ed energie verdi; consumo di suolo zero; un’unica grande opera pubblica: il risanamento ambientale, e la messa in sicurezza del territorio; abrogazione della riforma della conferenza dei servizi contenuta nella Legge Madia; abrogazione della riforma Franceschini e ricostruzione della tutela pubblica)
7) I migranti
(Una politica attiva di accoglienza; cittadinanza; integrazione; attuazione dell’articolo 10 della Costituzione; corridoi umanitari)
8) Giustizia
(La giustizia come “diritto sociale”: politiche di prevenzione, accorciamento dei tempi, certezza della pena, ampliamento dell’assistenza legale ai soggetti deboli e ai non abbienti; avvocati pubblici; contrasto attivo alla violenza di genere; condizioni di vita, sicurezza e diritti dei carcerati; ampliamento delle pene alternative)
9) Politica internazionale
(Il ruolo nell’Italia nel contesto internazionale; l’Italia ripudia la guerra – attuazione dell’articolo 11 della Costituzione; l’Europa: revisione dei trattati, l’euro, la costruzione della cittadinanza europea; no al CETA)
10) Lotta alle mafie e alla corruzione
(Prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata; interdizione definitiva dai pubblici uffici e dalle cariche pubbliche per i condannati per reati contro la P.A.; impiego sociale dei patrimoni confiscati; reinserimento sociale).
Buon lavoro, e a presto
Anna Falcone , Tomaso Montanari
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