sabato 23 settembre 2017

SINISTRA – 5 MOSSE PER TORNARE A VIVERE di Ciuenlai

Capisco che non si può liquidare tutto con un post che dice “Domando : Ma valeva la pena de fa tutto sto casino per mette uno del si (Pisapia) a capo di quelli del no?”. E allora provo, brevemente a spiegare le ragioni della “battuta”. La necessità impellente di questo periodo non è quella di piccoli cabotaggi politici, di tatticismi esasperati e di continuare sulla linea del “meno peggio”. Al tempo del pensiero unico liberista la necessità impellente è quella di costruire o ricostruire una sinistra completamente diversa da quella “sedicente” di adesso. Indicherò 5 punti per iniziare una discussione vera e non drogata su questioni tattiche come le alleanze, le liste ecc.:
LA SINISTRA RISCOPRA I GRANDI SISTEMI” - Tornare a discutere e a confrontarsi sui grandi sistemi per disegnare e prospettare la costruzione di una società completamente alternativa a quella odierna. Insomma riscoprire il Socialismo.Senza un “ideale” come obiettivo di fondo che riesca a indicare un futuro migliore e cementare la volontà, la solidarietà e la lotta di milioni di persone il partito della sinistra semplicemente non esiste. Non c'è bisogno di scomodare Marx e Lenin, basta leggersi Peppino Caldarola o, addirittura, alcuni passaggi dell'ultimo D'Alema (che però appare ancora troppo preso dai problemi di tattica).
DERUBRICARE IL PD COME “ERRORE BLU” - In questo quadro l'esperienza del Pd deve essere derubricata come un tragico errore. Il progetto con Pisapia intende invece ricostruire un altro Pd (un soggetto astratto di centrosinistra) diverso da quello di Renzi, ma simile a quello di Bersani. Renzi non è il problema , ma la causa. IL problema si chiama Partito Democratico. Il partito è “parte non parti”. Non è una coalizione di diverse ispirazioni politiche, che se messe in un unico contenitore, andranno inevitabilmente allo scontro con tanto di vincitore finale. Volete sapere chi ha trionfato nel Pd? Allora : Pres. Del Consiglio Gentiloni provenienza Margherita, Segretario Renzi ex Dc, Vicesegretario Guerini Ex Dc, Capigruppo Camera Rosato ex Dc, Senato Zanda in quota Franceschini che è il capo corrente più potente. Ed era naturale che finisse così. In un soggetto politico (non lo posso chiamare partito) fondato sulle correnti, sul leaderismo e sull'individualismo, chi veniva dalla cultura del “Comitato Centrale” era inevitabilmente destinato alla sconfitta, perchè entrava in un mondo che non conosceva e che, soprattutto, non sapeva maneggiare. Pensare ad una rivincita attraverso il giochino della corrente esterna (Mdp e soci) che fa sponda a quella interna (Orlando) è pura utopia. La successione,se ci sarà, se la giocheranno loro, gli ex DC che hanno conquistato la “rocca” dell'ex nemico e adesso non la molleranno più. Il
RIORGANIZZARE IL CONFLITTO - Riprendere la strada del conflitto sociale. Le classi esistono ancora solo che come diceva Gallino, non hanno più coscienza di se. Il nuovo partito della sinistra ha il compito di risvegliare questa coscienza e di rianimare una “lotta di classe” che adesso viene combattuta unilateralmente dai grandi poteri contro il resto del mondo.
RICOSTRUIRE IL “MOVIMENTO” - Il primo obiettivo, in questo senso, è ricostruire il movimento. Non a caso ho usato il singolare e non il plurale. In questi anni si è infatti passati alla specializzazione. Più movimenti che si occupavano di un singolo argomento (Pace, diritti civili, casa ecc.). Più movimenti staccati tra loro. E questo ha determinato che ogni volta che si esauriva l'argomento, si esauriva il movimento. Il risultato è stata la fine o il drastico ridimensionamento delle lotte. Pensate alla pace. Oggi ci sono più guerre e destabilizzazioni che in qualsiasi altro periodo del 900. Eppure tutto tace. Il pensiero unico ha colpito ancora
TORNARE AL TERRITORIO - Infine tutto questo porta all'impellente ed inderogabile necessità di ricostruire una struttura pesante sul territorio in grado di contrastare il dominio assoluto degli avversari su media e mezzi di comunicazione. Nella situazione attuale questo obiettivo appare più utopico che reale. Ma se si usano “tutti i mezzi a disposizione” l'utopia può diventare realtà. Il sindacato, la Cgil, deve, in questa fase assumere anche un ruolo politico e aggiungere al suo compito storico e istituzionale anche una trasformazione organizzativa che la proietti nel territorio ad organizzare quel movimento che si è spento, dando vita , nei quartieri, nei paesi e nelle campagne a comitati civici di cittadini che si occupino dei problemi della gente a cominciare dalle buche sulle strade per finire ai grandi temi della salute, dei diritti civili e sul lavoro.

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