Votare
per Rivoluzione civile? "È l’unico modo per fare esistere una
rappresentanza politica parlamentare caratterizzata da una scelta di
cambiamento e di rottura con le politiche sociali del governo Berlusconi
e del governo Monti". Così Gianni Rinaldini in una nota in cui spiega i
motivi delle sue preferenze elettorali alle politiche. "Siamo chiamati a
votare con un sistema elettorale vergognoso e antidemocratico che non
esiste in nessun Paese europeo", è il punto di partenza del ragionamento
di Rinaldini. "Trovo stucchevoli ed un po' ridicoli i riferimenti al
voto utile quando il contesto è quello di un sistema elettorale che può
permettere con il 35 – 37% dei consensi di avere una rappresentanza
parlamentare di oltre il 50%", continua Rinaldini, che si chiede: "Ma
veramente c'è qualcuno in questo Paese che pensa realisticamente di
poter governare in queste condizioni?" "Le alleanze diventeranno
inevitabili e andrebbero esplicitate prima del voto - sottolinea il
portavoce di "La Cgil che vogliamo" - se non si vogliono prendere in
giro le persone". Rinaldini nota che in questa prima fase della campagna
elettorale le questioni sociali vengono oscurate da altri terreni di
battaglia politica. "Invece il lavoro, il precariato, lo stato sociale,
il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare i loro contratti
devono essere temi centrali nel prosieguo della campagna elettorale",
sottolinea. "Del resto questo è quello che abbiamo fatto insieme nella
campagna referendaria per cancellare l'art. 8 e ripristinare l'art.18 -
conclude - che sempre di più deve trovare riscontro nelle iniziative
pubbliche elettorali di Rivoluzione Civile”.
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