sabato 2 febbraio 2013

Gianni Rinaldini: "Il voto a Rc è l'unica scelta di cambiamento e di rottura con Berlusconi e Monti"




Votare per Rivoluzione civile? "È l’unico modo per fare esistere una rappresentanza politica parlamentare caratterizzata da una scelta di cambiamento e di rottura con le politiche sociali del governo Berlusconi e del governo Monti". Così Gianni Rinaldini in una nota in cui spiega i motivi delle sue preferenze elettorali alle politiche. "Siamo chiamati a votare con un sistema elettorale vergognoso e antidemocratico che non esiste in nessun Paese europeo", è il punto di partenza del ragionamento di Rinaldini. "Trovo stucchevoli ed un po' ridicoli i riferimenti al voto utile quando il contesto è quello di un sistema elettorale che può permettere con il 35 – 37% dei consensi di avere una rappresentanza parlamentare di oltre il 50%", continua Rinaldini, che si chiede: "Ma veramente c'è qualcuno in questo Paese che pensa realisticamente di poter governare in queste condizioni?" "Le alleanze diventeranno inevitabili e andrebbero esplicitate prima del voto - sottolinea il portavoce di "La Cgil che vogliamo" - se non si vogliono prendere in giro le persone". Rinaldini nota che in questa prima fase della campagna elettorale le questioni sociali vengono oscurate da altri terreni di battaglia politica. "Invece il lavoro, il precariato, lo stato sociale, il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare i loro contratti devono essere temi centrali nel prosieguo della campagna elettorale", sottolinea. "Del resto questo è quello che abbiamo fatto insieme nella campagna referendaria per cancellare l'art. 8 e ripristinare l'art.18 - conclude - che sempre di più deve trovare riscontro nelle iniziative pubbliche elettorali di Rivoluzione Civile”.

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