C’è parecchio movimento a sinistra, e questa volta sembra si stia sulla strada giusta. Cosa ne pensi?
Credo che vada favorito il fatto che ci sia una espressione
elettorale delle forze che non hanno condiviso le scelte del governo
Monti e non si riconoscono nella carta d’intenti del Pd. E quindi spero
che sia possibile aprire e consolidare questo percorso. Altrimenti, vedo
la frammentazione totale con il rischio che non ci sia niente
Il lavoro sembra essere più di una semplice parola in un programma elettorale mirabolante…
Molte di queste forze sono le stesse che hanno proposto il referendum
sull’articolo otto e sull’articolo diciotto. Così come penso che una
delle questioni centrali è quella relativa alla democrazia. Perché tutto
quello che è avvenuto nel corso di questi anni di pura demolizione del
sistema contrattuale è avvenuto attraverso l’abolizione della democrazia
e della possibilità per i lavoratori di potersi esprimere su questioni
che riguardano la loro condizione. E’ una delle questioni decisive per
qualsiasi ragionamento che riguarda il futuro.
Per quanto riguarda il Pd, sei tra quelli che pensa che sarà
impegnato ad inseguire il centro oppure dovrà per forza di cose cercare
nuovi territori a sinistra?
E’ inutile fare previsioni rispetto a quello che succederà in un
quadro così confuso. Penso semplicemente che chi si presenta alla
competizione elettorale debba sempre prima avere chiaro in base a quale
idea vuole governare. Il problema vero sono i contenuti che vengono poi
praticati. Questa è la vera differenza tra chi accetta la carta
d’intenti e chi no.
Nella competizione elettorale ci sarà da battere un avversario molto insidioso, l’astensionismo…
I tempi sono molto stretti e siamo in una situazione in cui ci
sarebbe da ridere se non fosse così drammatica per quanto riguarda la
condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. Mi riferisco che alla
gente non gliene importa un granché di parlare di Monti e della sua
candidatura o del documento che dovrebbe prefigurare le condizioni
programmatiche della lista che si rifà al suo operato. Certo, tutto
questo favorisce un atteggiamento che può portare all’astensionismo o a
forme di espressione politica tipo il partito di Grillo. Più di tanto in
tempi così brevi non credo si possa fare per battere le elezioni. Credo
che bisogna lanciare un messaggio che guarda alle elezioni e indica una
strada che guarda anche al dopo.
Sabato ci sarai all’assemblea nazionale di “Cambiare si può”?
Sabato ci sarò, così come ci sono sempre stato.
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