C'è da chiedersi perchè in questo paese chi non ha pura di dire le cose
che pensa viene oscurato dalla TV e chi ha paura di dover dire quello
che pensa può permettersi di non andarci. Dovendo riassumere i due lati
di questa campagna elettorale dal punto di vista informativo mi pare che
sia questo il paradosso più evidente. Grillo è più richiesto oggi della
Letizietto mentre Ingroia viene sistematicamente censurato. Il primo è
funzionale al bipolarismo perchè non traduce la rabbia in proposta, il
secondo invece apre una contraddizione senza precedenti nel paese. Il
fatto che la censura enorme che subisce Ingroia, una censura che
dovrebbe far gridare allo scandalo passa come normalita non è altro che
la dimostrazione di un regime vigente. Un normale e democrativo regime
by partizan in mano a lobby finanziarie e politiche. Il problema nel
paese degli scandali permanenti, nella nazione venduta alla Merkel da un
capitalismo straccione, è un movimento che ( udite udite) vuol
combattere la corruzione, la mafia, la grande evasione, il potere delle
lobby economiche in nome della giustizia sociale. Ingroia ha la sola
colpa di aver messo la Costituzione Repubblicana al centro per davvero,
ha la colpa di aver messo le classi dominanti e politiche sul banco
degli imputati, di aver puntato l'indice accusatorio contro un sistema
marcio che ha mandato il paese in coma. Quella di Ingroia è la storia un
PM che ha capito che le classi dominanti di questo paese e il loro
malaffare sono irredimibili, irriformabili, e questo li fa tremare
perchè Ingroia sa quello che altri non sanno. L'ho ascoltato con
attenzione ieri a Perugia in una sala gremita di persone, il suo
discorso andrebbe messo a rete unificate in questo paese di merda, dove i
trasformisti salgono in alto ed i partigiani sono banditi. Ingroia ha
aperto uno scontro che fa paura a molti, sia a destra che a snistra
perchè va a fondo della questione. Ingroia e la sua figura aprono una
discussione che fa tremare i polsi a molti in questo paese perchè dice
che la più grande rapina che le classi dominanti perpetuano da decenni
sul popolo italiano violando sistematicamente la nostra costituzione è
eliminabile con proposte concrete. L'evasione, la corruzione, il lavoro
nero, l'eroina nelle vene di un minorenne non sono fenomeni sopontanei,
come la crisi sono il prodotto di una società basata su rendita e
sfruttamento , e come tale possono essere contrastati. Ho vissuto per
mesi con i braccianti nelle campagne del sud, ho visto turisti
fregarsene mentre loro lottavano contro la schiavitù ai bordi delle
strade pugliesi. In quelle settimane ho capito che fino a quando
l'antimafia è tema di magistratura e di grande discussioni retoriche
allora va tutto bene, ma quando si parla di lotta concreta, quando
l'antimafia diventa sociale allora in molti girano la testa dall'altra
parte se non avviene di peggio. Requisire i patrimoni mafiosi per darli
al welfare vuol dire aprire una guerra senza quartiere che modifica il
ruolo dello Stato all'interno della Governance liberista, costruire
un'economia che rispetti la legalità della nostra carta costituzionale
vuol dire violare patti storici che l'intreccio tra economie legali ed
illegali non permette. Dove pensate che finiscano i patrimoni delle
mafie ed i loro profitti, sotto i materassi o dentro i circuiti dela
speculaizone finanziaria e della rendita ? Che regni insomma
l'ingiustizia nel paese reale e non si discuta di mafia quando si fa
politica, quel tabù non può essere infranto. Per lavarsi la coscienza
collettiva in un paese dove la mafia fa patti con lo stato basta un bel
libro di Saviano letto l'estate al mare, basta insomma un eroe di carta
da andare ad ascoltare per emozionarci ed avere la coscienza pulita. Non
andiamo oltre allora e non votate Ingroia è troppo pericoloso.
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