mercoledì 22 febbraio 2012

ALESSANDRO ROBECCHI – Sprezzo del ridicolo! Anche i banchieri contro la casta!

Il bue che dice cornuto all’asino? La merda che si rivolta al badile? Cercate voi una metafora elegante, perché servirà in questo gustoso apologo riportato anche dal Corriere della sera di oggi. Dunque accade questo: il presidente del Consiglio Prof. Mario Monti va alla Borsa di Milano per un incontro con “rappresentanti del mondo della finanza e dell’industria”. E va bene. Era già stato alla Borsa di New York e a quella di Londra, così, tanto per dimostrarsi un premier vicino al popolo.
Naturalmente “il mondo della finanza e dell’industria” non sta lì solo ad ascoltare, vuole fare domande, è curioso, freme. E così si alza a fare una domanda la signora Roberta Furcolo, che chiede a Monti: “Nell’agenda di governo si prevede di attaccare la casta, ridurre il peso della macchina dello stato e cercare meno il consenso delle parti sociali”?. Perbacco, che domandona. Ma chi sarà, una grillina? Sarà una giovane precaria inviperita per le auto blu? Oppure un’imprenditrice che detesta “le parti sociali” al punto da chiedere al governo di “cercare meno” il loro consenso?
Ma no! La signora Roberta Furcolo, ex dirigente di banca (ma va?) è la consorte del dottor Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, vicepresidente di Assicurazioni Generali, consigliere di amministrazione di Banca Esperia, consigliere di amministrazione di ABI (Associazione Bancaria Italiana). Uno di quelli che prima del discorso di Monti con “il mondo della finanza e dell’industria” ha partecipato con il premier a un incontro ristretto (probabilmente con “il mondo della finanza e dell’industria” più importante e potente). Niente male.
Secondo Il Sole 24 Ore, nella classifica del 2009 dei redditi dei top manager italiani mister Nagel figurava miseramente al 39esimo posto, con la miseria di 2.560.000 euro all’anno (appena 213.000 euro al mese). Un vero scandalo! Basta con la casta! Basta ascoltare troppo le parti sociali! Vergogna! Banchieri di tutto il mondo, unitevi!

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