venerdì 13 giugno 2014

M5S, i militanti scelgono Farage Tanti delusi: «Movimento finito»

nigel farage ukip lp 720

Il blog del Movimento 5 stelle Beppegrillo.it affida alla votazione on line la scelta del gruppo al quale iscrivere gli europarlamentari stellati ma non ha inserito la possibilità di votare per i Verdi e tra i militanti scoppia il parapiglia (via web naturalmente).

La base del Movimento 5 Stelle ha scelto l'alleanza con Nigel Farage: sul blog di Beppe Grillo hanno votato in 29.584: il 78,1% ha votato l'alleanza con il gruppo Efd, quello dell'Ukip; l'11,9%, il gruppo Ecr era stato il prescelto per il 10% dei votanti.

Molti contenti ma tantissimi delusi nella base di M5S dopo la scelta di andare nel Parlamento europeo nel gruppo con la destra di Farage. Tra i commenti al post di Grillo molti non apprezzano la scelta della Rete. Anche se non manca chi esulta per il risultato ed esorta Grillo ad andare avanti.

Fabrizio è un deluso: «Oggi è morto un Movimento e con lui il sogno della democrazia partecipativa in Italia. Fortunatamente ci sono paesi e movimenti sociali ideologicamente molto più avanzati del nostro, che stanno inseguendo questo sogno, il mondo cambierà ma non sarà l'Italia e il M5S a promuovere questo cambio. Umiltà! Umiltà! Umiltà!». Sarcastico un altro utente, Alessio da Milano: «Complimenti per il tempismo, oggi la notizia era il casino dentro al Pd e date un'ottima arma di distrazione di massa. Cosi ora parleranno tutti del voto on line no? Poi il casino con Pizzarotti pure non l'ho capito. Pizzarotti sta amministrando al meglio che può ha ottenuto ottimi risultati. Il gruppo è vuoto. Sono un elettore del M5S dall'inizio ma questa piega, a me come a tanti, non piace proprio». Caustico Alessio da Ciampino: «Sorprendente: tra l'opzione Farage, Farage e Farage, ha vinto... Farage».

Eleonora aggiunge: «Addio M5S. Non sono io ad andarmene, è il Movimento come lo conoscevo, con una democrazia diretta che non fosse solo un paravento, che se n'è andato insieme a questa buffonata di votazione. E no, non voterò Pd alle prossime elezioni; non so ancora chi voterò». Mattia sostiene che «la correttezza del voto non è stata assicurata da alcuna agenzia esterna di certificazione, al contrario di ciò che si fece in occasione delle Quirinarie, ricorrendo ai servizi della DNV Business Assurance». Nella base c'è però anche chi è soddisfatto: «Grandi! Bisogna far sentire la nostra voce in Europa e Farage è la scelta giusta» scrive Ius da Catania. E Nico aggiunge: «Viva il movimento viva Beppe viva Farage. Avanti tutta».

Delusi anche alcuni deputati: i cosiddetti dissidenti per lo più hanno deciso di non votare, ma anche allineati. C'è chi non ha votato, come Alfonso Bonafede, un ortodosso di M5S, e chi come Giulia Sarti ha postato su Facebook la sua foto mentre vota per l'Ecr «per non far vincere Farage», letteralmente turandosi il naso: «dato che è tutta una farsa...».
 
 VERDI ESCLUSI DALLA SCELTA, E' POLEMICAL'esclusione dei Verdi dalle opzioni possibili crea infatti malumore e scompiglio. Anche perché nessuno dei parlamentari ne sarebbe stato informato, neanche i 17 che si trovano al Parlamento europeo e che fino a ieri confermavano che oggi gli iscritti 5 stelle avrebbero potuto votare anche per i Verdi, oltre a Efd, il gruppo che fa perno sull'Ukip di Farage, agli euroscettici dell'Ecr, il gruppo guidato dai conservatori inglesi. In alternativa, si può chiedere ai vertici di optare per la non iscrizione a nessun gruppo, però a Strasburgo-Bruxelles comporta una notevole riduzione del margine di intervento degli eletti ed essere di fatto irrilevanti nel Parlamento europeo.

I COMMENTI DEI MILITANTI: "I VERDI DOVE C... SONO?"
«E i Verdi dove cazzo sono? E questa sarebbe democrazia?» Firmato Antonio, scrive sul blog ufficiale del Movimento 5 stelle Beppegrillo.it. Le votazioni on line si chiuderanno alle 19. I commenti sul blog di Grillo attorno alle 13.30 erano oltre seicento. Senza pretese di precisione statistica, a quell'ora prevalevano le valutazioni negative della scelta dei vertici del movimento.

Ci sono anche commenti convinti e in qualche caso entusiasti: «Fate una ricerca su google per vedere chi sono realmente i verdi....semprechè sappiate usare un motore di ricerca !!!!!», scrive, senza lesinare i punti esclamativi Gennaro Giugliano da Napoli. «Fatto!!! La prima volta che vidi farage fù su youtube nel 2012, la famosa invettiva a Van Rompuy che si rivela, ancora e sempre, lo spezzone degno di un film girato dalla gente che vuole i suoi rappresentanti a sedere in quelle grandi sale», dice invece Sergio Vezzoni.

«La votazione finale si è trasformata in una farsa», osserva invece Susanna Panicucci, che si presenta come «un'attiva della prima ora, a Pomezia». «Caro Beppe, ti stimo come persona e seguo il m5s sposando il 90% delle battaglie condotte fino ad oggi. Sono a favore di Farage con l'alleanza in Europa, ma il fatto che tu non abbia tenuto in considerazione i Verdi mi delude e non poco», avverte G. Contartese. Anche Stefano Terrin è un «allineato» deluso: ha seguito il suggerimento di Grillo, «Ho votato EFD perché fedele alla linea del M5S e perché mi fido», dice, ma aggiunge: «Avrei preferito che ci fosse stata la possibilità di avere una rosa più ampia di candidati, magari usciti da una discussione on-line come avviene per le proposte di legge». Più radicale la reazione di Andrea A., da Bologna: «Ma Grillo - scrive - è impazzito! È stato pagato per distruggere il movimento? O minacciato? L'opzione dei verdi non presa neanche in considerazione? CI DEVE SPIEGARE PERCHÈ !!!!! Se no se ne deve andare!». Per Marco E. «nessuna delle 3 opzioni che hai inserito (perché sappiamo che siete tu e Casaleggio a deciderle) è accettabile», ammonisce, e prosegue: «Basta giochini e dirottamenti. Qui vogliamo applicare un vero modello di democrazia dal basso. Altrimenti ce lo costruiamo altrove. E allora saluta pure il 20%. Intesi?».

I COMMENTI DEI PARLAMENTARI
I 5 stelle reagiscono parlando con i cronisti o affidando ai social la loro delusione: molti annunciano che non voteranno. La deputata dissidente Paola Pinna su twitter scrive che tra «destra populista, destra conservatrice e il nulla, anche l'astensione ha valore di voto». Anche Aris Prodani e Tommaso Currò non parteciperanno alla votazione. Per i cosiddetti dissidenti, in ogni caso, la modalità del voto online con l'esclusione dei Verdi è «una presa in giro». I fedelissimi, invece, difendono la scelta di escludere i Verdi e dicono senza esitazione che voteranno per Farage.

La senatrice Paola Taverna non ha dubbi: «Voterò per Farage». Stessa scelta per i deputati Manlio Di Stefano e per il senatore Alberto Airola: «Farage non intaccherà la nostra identità politica». «Era come voler fare un matrimonio con chi non sapeva se sposare te o qualcun altro.. I Verdi erano spaccati. È stato giusto escluderli in questa fase finale, dai Verdi c'è stato un balletto scandaloso» dice Airola. Più tranchant Di Stefano: «È giusto perchè ci hanno schifato fino a ieri». Anche per Angelo Tofalo, altro fedelissimo alla linea del Movimento, «da parte dei Verdi non c'è stata alcuna trattativa ufficiale, nessuna risposta ufficiale. Se poi era l'opzione più votata e loro ci rispondevamo picche, che facevamo? Restavamo noi con il cerino in mano...». La deputata Maria Edera Spadoni è più prudente: «Non ho ancora votato, è un dilemma... Non so ancora. Comunque, non avrei votato per i Verdi che hanno ancora un'idea di mantenimento di questa Europa».

Ma a esprimere perplessità sull'assenza dei Verdi tra i gruppi politici a cui M5S può aderire nel Parlamento europeo, sono anche a sorpresa deputati sempre allineati come Stefano Vignaroli, 'anima' ambientalista di M5S, che su Facebook ha detto di essere «indeciso» e che forse voterà «di non iscriversi perchè trovo le altre opzioni scarsamente pluralistiche». Oppure il collega siciliano Francesco D'Uva che, anche lui nero su bianco su Fb, lamenta: «È vero che i Verdi non hanno tutta questa voglia di accoglierci, è vero che stanno facendo lo stesso giochetto che fece Bersani più di un anno fa, ovvero fingere un'apertura e poi dare la colpa a noi, ma non prenderli nemmeno in considerazione nella votazione non ha alcun senso, soprattutto se, come indicato nel post scriptum, »nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata«.

Nessun commento: