Truffa
aggravata, associazione a delinquere, corruzione, falso ideologico. Lo
scenario dove si addensano queste accuse non è San Vittore o Regina
Coeli e nemmeno Arcore o una bisca clandestina, ma bensì le auliche
stanze dove si sono riuniti i 40 saggi adibiti da Napolitano a preparare
il terreno per il massacro della Costituzione e dunque per la migliore
“agibilità politica” dell’attuale e dei futuri governo neo dc. Cinque di
loro, Barbera, Violini, Caravita, Barbera e De Vergottini sono stati
denunciati dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sulla
“cupola” dei concorsi universitari guidati e truccati nella quale sono
incappate altri 33 docenti.
Com’è noto i “saggi” sono stati scelti uno per uno dal Qurinale,
affinché non ci fossero sorprese e la cupola della vecchia politica
venisse garantita: quindi da un certo punto di vista non stupisce che
alcuni dei 40 galantuomini possano essere implicati in pratiche così
care all’establishment italiano e che dunque agli occhi di Napolitano
possano rappresentare “il meglio degli atenei d’Italia”. Naturalmente a
nessuno dei cinque è venuto in mente di dimettersi, anche così, per
evitare che vi siano speculazioni e cattivi pensieri su un gruppo
destinato a dare una patina di credibilità e di decenza alle manovre
sulla Carta: paghi di aver svolto, non certo gratuitamente, il ruolo di
paravento e prestanome se ne fregano altamente di un “buoncostume”
istituzionale che sarebbe d’obbligo in molta parte del mondo.
E di certo se ne frega ancor di più il Colle la cui unica
preoccupazione è quello di dare una patina rituale alle proprie manovre:
saggi sono e saggi rimangono anche perché sarebbe spiacevole dare la
sensazione che una volta espulso il primo Condanato d’Italia, ammesso
che poi effettivamente avvenga, tutto resti esattamente come prima. Così
su questa vicenda non ci sono dichiarazioni o vibrazioni o moniti da
parte di nessuno, tanto più che il Capo dello Statu Quo è impegnato a
suggerire il reato di opinione per la Tav Torino – Lione. Dopotutto
chissenefrega se cinque lor signori hanno truccato i concorsi, quando la
stessa commissione dei saggi non è che un trucco?
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