venerdì 17 luglio 2015

Le idee di Sel per un nuovo soggetto di sinistra: zero + zero + zero + 1 sbagliato.di Aldo Giannuli


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L’assemblea nazionale di Sel ha concluso i suoi lavori lanciando l’idea di un nuovo soggetto di sinistra che raccolga i pezzi usciti dal Pd, Rifondazione, qualche fuoriuscito del M5s ecc. Una cosa totalmente nuova, che non abbiamo mai visto!
La novità starebbe nel fatto che questa volta non si tratterebbe di un “improvvisato cartello elettorale” ma di un soggetto unitario, insomma un nuovo partito.
Dio solo sa se non c’è bisogno di un vero partito di sinistra in questo momento, e dunque saluteremmo con grande favore la nascita di questo soggetto. Qualche giorno fa avevo detto che si poteva fare una (modesta) apertura di credito a questo tentativo di aggregazione, pur avendo bene a mente tutti i rischi di ricadere nelle terribili esperienze precedenti (Sinistra Europea, Sinistra Arcobaleno, Rivoluzione Civile, L’Altra Europa con Tsipras e così via). Devo dire che questa assemblea di Sel mi ha rafforzato tutte le perplessità ed ha parallelamente indebolito l’apertura di credito.
Ora, non mi sembra che sia una idea geniale quella di far partire la cosa con un discorso di Nichi Vendola, che è un caro amico ed una bravissima persona, ma che, insomma, non mi pare sia esattamente il nuovo ed alla cui retorica siamo abbondantemente assuefatti. Sarebbe stato un po’ più credibile Fratoianni che ha un faccia un po’ più fresca.
E meno che mai mi convince questo tentativo egemonico di Sel. Capisco che Sel sia l’unico di questi gruppi ad avere un minimo di organizzazione nazionale ed un gruppo parlamentare, e capisco che Sel si collochi al centro fra Rifondazione e i fuorusciti del Pd, ma la manovra un po’ troppo scoperta è quella di fare una “grande Sel” che si limita a cambiar nome.
Ma fin qui siamo alle bazzecole. Veniamo alle cose più serie. In primo luogo, mi pare che gli ingredienti della zuppa siano quelli di sempre (pezzetti e pezzettini della ex Rifondazione dei tempi belli) con una aggiunta di ortaggi ex Pd e una scorzetta di limone di ex M5s. Non mi pare che neppure numericamente la cosa prometta sfracelli.
Ma, la politica, dico la politica dove è? Può darsi che il nuovo soggetto nasca piccolo e cresca rapidissimamente sino a diventare grande, ma per farlo occorre avere una linea politica che qui, proprio non vedo.
Le varie sinistre arcobaleno ecc, non sono fallite per chissà qualche congiunzione astrale, ma perché non avevano niente da dire e qui mi pare che il metodo sia quello di sempre: lunghi elenchi di nomi di gruppi, gruppetti e gruppettini, defilè di vecchie stelle del varietà e di generali senza esercito, ma di idee zero al quoto.
Sul Fisco che diciamo? Zero
Dobbiamo restare nella Nato? Zero
Quali politiche occupazionali vogliamo promuovere? Non pervenuto
Come rilanciare l’industria in Italia? Zero
Quale politica della ricerca? Zero
Quale riforma della Giustizia? Zero
E voi volete fare così un nuovo partito?
A me hanno sempre insegnato che prima ci si dà una politica e dopo si cerca di costruire lo strumento adatto a realizzarla.
La relazione Vendola è la somma di tanti zeri. Anzi no, sarebbe ingiusto trascurare l’unico contenuto positivo che ha portato, relativo al rilancio dell’”europeismo”: “Vogliamo sentire parole di rilancio del sogno dell’Europa federale. E’ necessario conferire più poteri alla Bce”, affinché questo soggetto diventi “prestatore di ultima istanza, impedendo che il sistema creditizio internazionale si comporti come un usuraio nei confronti dei popoli del sud dell’Europa”.
Quindi, non solo Vendola pensa che il cadavere della Ue debba restare insepolto, ma per “rivitalizzarlo” si affida ai finanzieri della Bce che sono quelli che stanno strangolando la Grecia e che, per Vendola,  “devono avere più poteri” (perbacco!). E per fare questa minchiata (scusatemi il termine) c’è bisogno di fare un nuovo partito di sinistra?
Che Vendola capisca di economia come io di dialetti esquimesi era cosa nota, ma lui pensa che se Draghi non emette liquidità con il sifone del selz è perché ha pochi poteri. Non gli viene in testa che l’euro è una moneta che ha come obiettivo prioritario la stabilità, che, dunque, i tedeschi non permetterebbero mai di fare quello che lui sogna e che neanche Draghi non fare più di tanto.
Dunque, la somma algebrica della sua relazione è la seguente: 0+ 0 +0 + 0 + 1 sbagliato.
E sulla base di questo programma, per quale motivo la gente dovrebbe votare questo ennesimo accrocco di ceti politici di sinistra? Bene che vada, verrà fuori il solito partitino del 4-5% che, dopo un po’ di smorfie, si adatterà a fare il cespuglio del Pd, sempre che Renzi ce lo voglia. E per di più dopo una lunghissima serie di fallimenti implacabili ed in una situazione internazionale molto peggiore del passato.
Caro Nichi, non ti sei accorto che il tuo partito nasce morto ed è già stato sconfitto? E’ stato sconfitto definitivamente ad Atene. Auguri.
Prima di chiudere, però, vorrei fare una cosa utile per i nostri lettori: conoscendo da lunga pezza Nichi Vendola e conoscendo a fondo la sua poetica –di cui mi ritengo uno dei più antichi filologi- posso fornire all’ignaro lettore l’esatta versione in prosa di alcuni passaggi del suo alato discorso:

A- “Sel non si scioglie ma investe il suo patrimonio per rinascere in una cosa più grande”  Traduzione: Sel si pone come soggetto centrale che aggrega gli altri.
B- “Basta con i cartelli elettorali e gli accrocchi di ceto politico…” traduzione: gli altri si devono sciogliere e Sel, che aspira ad essere il pezzo più importante del costituendo nuovo partito, ambisce ad essere il principale azionista, che farà le liste senza garantire nessun altro partecipante.
C- ” Una nuova sinistra di governo, plurale, inclusiva, moderna che sappia anche “inventarsi nuove leadership” che sia “costruita con le nuove generazioni”. Traduzione: un partito che cercherà pur sempre spiragli per entrare in maggioranza ed ottenere qualche importante cadrega, che non ha nessuna intenzione di essere all’opposizione, appena se ne diano le condizioni per evitarlo.  E che ci darà nuovi Pisapia, Doria, Boldrini… Quanto alla leadership, ci sarà un ricambio generazionale. Quando? Dopo.
D- “Possiamo congedarci definitivamente dall’epoca della sinistra del rancore e dei risentimenti”. Traduzione: Ferrero non ti montare la testa che non conterai niente.
E- “Dobbiamo confrontarci ora per far nascere una nuova grande stagione referendaria”, Traduzione: non sappiamo su cosa ma indiremo qualche referendum per fare un po’ di campagna promozionale.

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