venerdì 6 settembre 2013

La sentenza Dell’Utri: “Berlusconi pagava Cosa nostra” di Dino Greco, Liberazione.it


La sentenza Dell’Utri: “Berlusconi pagava Cosa nostra”
Qualcosa di torbido e di inquietante sta accadendo sotto il cielo d’Italia se il dispositivo della sentenza di appello che ha condannato Marcello Dell’Utri a sette anni di carcere e prova l’esistenza del patto che ha legato a doppia mandata Silvio Berlusconi a Cosa nostra non suscita una definitiva ondata di rigetto, politico e morale, verso il capo del Pdl e verso i suoi accoliti. Ieri abbiamo pubblicato gli stralci, davvero impressionanti, del giudizio che racconta “la genesi del rapporto che ha legato l’imprenditore alla mafia”, attraverso un accordo, stipulato grazie alla mediazione di Dell’Utri, fondato sulla “garanzia della protezione personale a Berlusconi tramite l’esborso di somme di denaro che quest’ultimo ha versato a Cosa nostra, consentendo che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere”. Eppure, il purulento gioco politico continua come se niente fosse. Giorgio Napolitano fa novene perché la sua creatura, il governo delle ‘larghe intese’ continui il suo cammino, perché “l’insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi”. Dunque il Presidente – si dice in ambienti del Colle – “conserva fiducia nelle dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il suo sostegno”. La partnership con l’uomo di cui si è dimostrata l’organica collusione con il potere mafioso non costituisce dunque alcun problema, non rappresenta alcun rischio per il Paese e la “fiducia” nelle sue dichiarazioni non viene minimamente scossa. E il Pd? Continuerà ancora a coltivare l’illusione di un Pdl affrancato dalla morsa del padrone che lo tiene in pugno? E coloro che non hanno mai smesso di architettare astrusi marchingegni giuridici capaci di regalare al mafioso di Arcore un salvacondotto continueranno nelle loro sconce trame?
Ecco, se il sistema politico italiano è capace di digerire anche questo immondezzaio, vuol dire che l’Italia è davvero esposta ad una crisi democratica che può portare a conseguenze drammatiche. All’Italia è già toccato passare attraverso momenti come questo. O c’è una reazione, un sussulto, qui ed ora, oppure la destra che fino a poco tempo fa veniva definita come “impresentabile” e data per morta passerà come uno schiacciasassi sulle chiacchiere di un centrosinistra invertebrato e incapace di tutto. Allora saranno guai. Più seri di quanto si immagini.

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