Deve essere vicino alla frutta per essere stato costretto a mettere in
campo tutte le cartucce che aveva prima del tempo. I sondaggi e i dati
sul gradimento sono impietosi e, soprattutto, non sono temporanei, ma
si stanno cementando (l’antipatia a pelle, è difficile da smontare con
la propaganda). Allora ci voleva il colpo di teatro. Così la banda che
guida Renzi, ha rimesso in pista il venditore di pentole con nuovi
prodotti. Un ritorno che ha ottenuto l’effetto sperato. Tutti a fare i
paralleli con Berlusconi e tutti a dire che abbattere 50 miliardi di
tasse è impossibile perché non ci sono le coperture. Ma purtroppo non è
così. La sola diversità tra il cavaliere e il fuffo è che la banda
Renzi, le cose che annuncia le fa, anche se il buon senso direbbe di non
farle, costi quel che costi. Il problema è che facendole crea dei
disastri pantagruelici (guardate il caos province, il casino dei 730
precompilati, la legge elettorale ecc.). Così sarà, se nessuno li
fermerà in tempo, anche per l’annuncio di questi giorni. Si tratta di
un azzardo che verrà giocato tra aumento del deficit, rinvio del fiscal
compact, diminuzione della spesa per interessi, scommesse sulla
crescita, tagli ai servizi, gabelle occulte e altre cose. Roba che può
esserci o non esserci e che dipende dalla congiuntura economica, dalla
speculazione dei mercati, dalla rimessa in discussione dei trattati
europei ecc.. Mi direte : e se andasse male? Niente paura è pronta una
amarissima clausola di salvaguardia, da giocare solo dopo eventuali
elezioni e della quale parleremo in fondo (altro che aumento dell’Iva).
E sarà peggio di quello che è successo per gli 80 euro, coperti con una
serie di finti tagli, di tagli effettivi alle buche delle strade e ai
calcinacci delle scuole e con nuovi e nascosti balzelli, come quello
sulla morte.
Qui non parliamo più di partite di giro, ma di cospicue
risorse che passeranno dalle classi medio basse a quelle dei possessori
di portafogli gonfiati. La Tasi è solo uno specchietto per le allodole
che pagheremo in termini di servizi e, forse, in parte , con la
rimodulazione della local tax. I comuni , senza questa imposta,
rischiano infatti la bancarotta. La copertura verrà data con
l’allentamento del patto di stabilità. Già, ma intanto l’allentamento è
in pratica aumento del debito che andrà necessariamente a coprire anche
spese correnti. Era stato studiato per lavori di manutenzione, potrebbe
invece essere utilizzato per pagare stipendi. Così succederà per il
resto.
Ma c’è anche una conseguenza politica, che sgombra
definitivamente il campo, sulla collocazione della cordata che ha
scalato il Pd. La cospicua diminuzione delle tasse è un cavallo di
battaglia della destra. In america la differenze tra democratici e
repubblicani sta tutta qui. I repubblicani tagliano la spesa sociale e
con i risparmi mettono meno tasse, i democratici mettono più imposte e
aumentano la spesa statale per servizi sociali. Del resto Berlusconi ne
ha fatto il suo cavallo di battaglia per 20 anni. Lui la tassa sulla
casa l’aveva già abolita. Sono stati i Governi del Pd a rimetterla. E’
di destra perché il grosso della diminuzione va sempre a vantaggio dei
ricchi, con l’insulsa motivazione che dandogli più soldi faranno più
investimenti e creeranno lavoro. E, per quello che è emerso, la
conformazione della proposta va in questa direzione. Dopo la casa, i
primi 20 miliardi sono per imprese e padroni e i secondi 20, salvo
qualche briciola per i pensionati, per quelli che hanno redditi sopra i
35 mila euro. Non proprio dei morti di fame. Chi è di sinistra fugge
come la peste questa impostazione liberista e preferisce investire gli
ipotetici 45 miliardi in lavori pubblici, servizi sociali, recupero del
patrimonio storico e culturale, ricerca , innovazione ecc.. 45 miliardi
di investimento ogni anno produrrebbero nuova ricchezza e tanta
occupazione. Ma questo è contro l’ideologia liberista perché se i tassi
di disoccupazione diminuiscono considerevolmente, se la gente ha più
stabilità e un futuro più certo, inizia a svilupparsi il terrore dei
banchieri e dei padroni del vapore : il conflitto sociale. In due
parole, la lotta di classe tornerebbe ad essere combattuta su due fronti
e non, come è adesso, su uno solo; quello dei ricchi. Meglio non
rischiare. Se no Renzi che ce l’hanno messo a fare.
P.S. La
gigantesca clausola di salvaguardia, che potrebbe entrare in ballo solo
dopo elezioni anticipate, si chiama ricalcalo contributivo di tutte le
pensioni. Sapete quanto vale? 45 miliardi! La stessa cifra
dell’abbattimento delle tasse. Dice che è una coincidenza. Oh no?
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