sabato 21 settembre 2013

Colpo grosso alle Poste Italiane. Novantacinque miliardi di euro il bottino


 


 
È una cattiva usanza Italiana quella di nascondere nei commi di leggi e decreti misure che con gli obiettivi delle leggi nulla hanno a che vedere. È quello che sta succedendo con il decreto recentemente emanato dal governo in tema di mutui e affitti.
L'idea presentata è di sostenere i giovani ad accedere ai finanziamenti e di aiutare chi non poteva pagare a causa della perdita del posto di lavoro, entrambi intenti condivisibili. Quando però si va guardare alle cifre concretamente stanziate a questo scopo si trovano numeri piccoli, nell'ordine di qualche decina di milioni di euro in tutto, quanto basta ai giornali per dire che ora è più facile ottenere mutui. 
Poi ci sono una serie di cose il cui senso sfugge ai non addetti ai lavori ma che proveremo a tradurre in fatti concreti. Il fondo è destinato a sostenere "prioritariamente" l'acquisto della prima casa; questo significa che le banche potranno usare il denaro della Cassa Depositi e Prestiti (tra un momento vediamo di che denaro si tratta) anche per finanziare l'acquisto di villette al mare.
E mentre per i denari destinati a giovani e disoccupati ci sono limiti precisi, in questo caso nessun limite. Nella prima bozza del piano casa, infatti, era scritto che l'ammontare massimo a disposizione delle banche per i mutui sarebbe stato definito "annualmente con decreto del ministro dell'economia e delle finanze". Il testo pubblicato in Gazzetta che non fa però alcun riferimento ai limiti della provvista a disposizione della Cdp per questo scopo.
Ma c'è di peggio. Lo stesso decreto (lo ha scoperto il Sole 24 ore) autorizza anche la Cdp a "acquistare obbligazioni bancarie garantite emesse a fronte di portafogli di mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali e/o titoli emessi ai sensi della legge 30 aprile 1999, n. 130, nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali".
Anche qui nessun limite è posto all'intervento della Cdp. Sentendo parlare di cartolarizzazione di mutui, di garanzia statale, a qualcuno sono fischiate le orecchie? Non è per caso la stessa cosa che è successa negli Usa dove le banche hanno concesso mutui che sapevano non sarebbero stati ripagati tanto garantiva lo Stato (lì Fannie Mae da noi la Cdp) e poi li hanno cartolarizzati rifilando il bidone ai risparmiatori? 
Bene il nostro Governo ha appena invitato le banche Italiane a fare la stessa cosa. Poverine, d'altronde questi soldi gli serviranno esclusivamente a concedere nuovi mutui ovviamente? Neanche per idea, sono soldi che vengono dati alle banche che potranno utilizzarli come vorranno, possibilmente rischiandoli in qualche operazione di finanza creativa.
Ma di chi sono questi soldi? Per capirlo dobbiamo conoscere questo gigante ibrido che è la Cdp, un ente che è formalmente fuori dai confini pubblici ma che in realtà dipende in tutto e per tutto dal Governo che ne possiede il 70%, il resto è delle fondazioni bancarie. A dirigerla è l'ex plurideputato Franco Bassanini che molti ricorderanno essere l'autore delle leggi che dovevano semplificare la burocrazia Italiana (ne fecero 4  in 4 anni).
Secondo il Corriere Bassanini è un esperto di banche; era lui che a Siena indicava per conto del Pd a chi affidare la guida del Mps, con quali risultati si è visto. Questi siede su 224 miliardi di euro frutto del risparmio di 24 milioni di famiglie Italiane che li hanno messi sui libretti postali. Quindi può permettersi di dire che lui usa risorse private e non pubbliche. In realtà non è così perché si tratta di denaro garantito dallo Stato.
Vedete che si tratta dello stesso format della crisi subprime degli Usa?
A fianco di Bassanini, col ruolo di A.d., c'è un ex manager di Jp Morgan che ha anticipato a Repubblica la sua "manovra" che prevede di spendere quasi la metà dei depositi della Cdp (95 miliardi) nel prossimo biennio per "sostenere l'economia Italiana".
Un esempio recente di cosa ciò significhi è l'acquisto di mezza Sea effettuato da una delle società di Cdp, F2i, che intervenne per comprare la quota che la giunta Moratti aveva deciso di vendere in Borsa. Peccato però che nessun risparmiatore se la sentisse di acquistare una delle più decotte e malgestite aziende d'Italia. Una società che, operando in regime di monopolio, dovrebbe generare profitti anziché colossali perdite.
Senza quella vendita il Comune di Milano avrebbe fatto bancarotta e allora ecco che arriva la Cdp con il suo aiutino un tanto sospetto visto che se ne sta occupando la magistratura.
Se è questo il modo di operare della Cdp, è possibile che anziché aiutare l'economia Italiana la spesa dei miliardi di depositi postali in attività a rischio l'affossi definitivamente.

Riassumo e concludo: gli stanziamenti decisi dal governo in favore di chi ha bisogno andranno ad aiutare meno di 10.000 persone con un massimo pro capite di 30.000 euro. In compenso il decreto, garantendo le banche, le autorizza a finanziare illimitatamente qualsiasi operazione edilizia. E soprattutto permette alle banche (cioè ai loro azionisti) di prendere i mutui "cattivi", impacchettarli e rifilarli alla Cdp (cioè a noi).
Inoltre decide di dirottare i soldi di persone che tutto vogliono fuorché il rischio (se no non li metterebbero in libretti postali) in attività che al rischio sono soggette. La cosa terribile non è che ci provino ma che con minimissime eccezioni la cosa passi inosservata.

di Marco Di Gregorio, http://www.huffingtonpost.it

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