giovedì 10 settembre 2015

L’Europa delle disuguaglianze crescenti di Stefano Porcari

L’Europa delle disuguaglianze crescenti

“In Europa si registrano livelli inaccettabili di povertà e disuguaglianza”. Risultano esserci 342 miliardari (con un patrimonio totale di circa 1.340 miliardi di euro) e, specularmente, 123 milioni di persone - quasi un quarto della popolazione - a rischio povertà o esclusione sociale. Ad affermarlo è uno studio sulla disuguaglianza sociale realizzato da Oxfam, la ong internazionale che da tempo, oltre i problemi legati alla fame e all’alimentazione, monitora anche lo stato delle disuguaglianze sociali.
Invece di dare priorità alle persone, i processi decisionali politici sono sempre più  influenzati dalle ricche élite che manipolano le regole a proprio vantaggio: in tal modo aggravano la povertà e la disuguaglianza economica, logorando costantemente e pesantemente le istituzioni democratiche” scrive Oxfam presentando il suo rapporto.“Le misure di austerità e gli iniqui sistemi fiscali che affliggono l’Europa vanno a tutto vantaggio dei potenti titolari di interessi privati. È giunto il momento di invertire la rotta della povertà e della disuguaglianza in Europa, mettendo al primo posto le persone”. La crisi ripresentatasi nel 2008 ha accentuato questo processo. “L’effetto cumulativo di disoccupazione e austerità ha condotto ad una ricrescita della povertà in Europa e alla riduzione della prosperità tra la classe media. Come documentato in questo rapporto di Oxfam, nella prospera Unione Europea vi sono oggi 123 milioni di persone a rischio di povertà, pari a un quarto della popolazione europea, contro i 116 milioni registrati nel 2008”.
Relativamente alla situazione italiana, dove le disuguaglianze sociali negli ultimi anni si sono acutizzate, Oxfam segnala che “In Italia il 20% degli italiani più ricchi detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% degli italiani più poveri ne detiene appena lo 0,4%”. E’ bene ricordare che la ricchezza privata in Italia si aggira sui 9mila miliardi di euro. Di questi poco più della metà è rappresentata da ricchezza immobiliare, il 44% circa da ricchezze finanziarie e solo il 4,9% da ricchezza materiale (impianti, macchinari etc.). Una composizione della ricchezza che ha via via alimentato le disuguaglianze, soprattutto dopo la brusca polarizzazione sociale che ha spolpato i ceti medi.

Qui sotto alcune tabelle tratte dalla ricerca di Oxfam. 

 


 La distribuzione della ricchezza in Europa è ancor più disomogenea di quella del reddito. Secondo stime di Credit Suisse l’1% più ricco della popolazione europea possiede quasi un terzo delle ricchezze del continente; il resto è suddiviso tra i rimanenti componenti del 10% più ricco e la metà degli europei che si collocano dal quarto al nono decile. Per il 40% meno abbiente della popolazione europea non rimane quindi quasi nulla: meno dell’1% della ricchezza netta totale. I 7 milioni di europei più ricchi possiedono oggi la stessa quantità di risorse dei 662 milioni più poveri (compresi i Paesi extra UE)

Leggi QUI il testo integrale del rapporto di Oxfam

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