Il 29 luglio scorso è arrivata tra le mani dei Presidenti di
Regione la bozza di decreto legge del governo Renzi che mette in pratica
alcune delle misure contenute nel cosiddetto “Sblocca Italia”: si
prevede l’autorizzazione di 12 nuovi inceneritori in dieci regioni tra
cui l’Umbria. Oltre al danno la beffa. Renzi e il duo governo
considerano addirittura “strategici”e di interesse nazionale i nuovi
inceneritori. Certo, per ottenere autorizzazioni più veloci e togliere
definitivamente alle comunità locali la possibilità di opporsi. Per
Renzi non è “strategico” favorire la raccolta differenziata, bensì
bruciare i rifiuti, in questo caso in barba alle direttive europee. Ora
capiamo meglio il silenzio assordante della Presidente Marini su questo
tema durante la campagna elettorale. Dopo i tagli alla sanità, ai
trasporti e agli Enti Locali, dopo la privazione di strutture
strategiche come poste, banche, telecomunicazioni e uffici dello Stato,
arriva pure l’indicazione di mettere in funzione un inceneritore. L’
applicazione sul territorio regionale del provvedimento del governo
Renzi getterebbe alle ortiche i notevoli sforzi economici ed
organizzativi di tutti quei Comuni che in questi anni hanno messo in
campo interventi per una gestione virtuosa dei rifiuti e per cui i
cittadini hanno contributo con importanti sacrifici per rendere centrali
le politiche ed indifferibili gli obiettivi per la raccolta
differenziata spinta, la riduzione, il recupero e il riutilizzo dei
rifiuti. Questa è la strada su cui è necessario impegnarsi ulteriormente
in una regione relativamente piccola come la nostra, potenziando le
attività di riciclo e riuso dei rifiuti, al fine di costituire filiere
locali decisive per riqualificare la raccolta differenziata,
incrementarne la redditività e promuovere la crescita occupazionale nel
settore. Noi lo proponiamo da tempo: l’incremento dei quantitativi
effettivamente destinabili ai processi di recupero e riciclo passa
necessariamente per l’adozione della strategia “Rifiuti Zero”. E
invece, anche e soprattutto su questo tema, la Giunta Regionale e la sua
coalizione si dimostrano subalterni e affidabili proconsoli dei voleri
di Renzi. Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche e sociali della
sinistra umbra per costruire un’iniziativa politica comune che,
sull’esempio di quanto sta accadendo a livello nazionale, sia in grado
da subito di promuovere le condizioni per un’alternativa di governo al
Pd. Per parte nostra dichiariamo che appoggeremo tutte le mobilitazioni
contro questa ennesima sciagura per la nostra regione, per la salute dei
cittadini, per l’ambiente e per la possibilità di favorire un nuovo
modello di sviluppo.
Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria
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