lunedì 8 ottobre 2012

GOVERNO LADRO !

Regioni e Sanità, in arrivo altri tagli. 

Statali, bloccati gli aumenti.

Nuova stretta da 2,2 miliardi

di Luca Cifoni, Il Messaggero



ROMA - Tagli alle Regioni, alla sanità, ai ministeri. Ulteriori interventi sul pubblico impiego, tra cui anche la cancellazione dell'indennità di vacanza contrattuale per i prossimi due anni. La legge di stabilità che il governo approverà a metà settimana prosegue sulla via tracciata dal decreto sulla spending review, centrando l'obiettivo di cancellare completamente l'aumento dell'Iva che sarebbe scattato nel 2013 e finanziando come di consueto alcune voci di spesa ritenute indispensabili tra cui il meccanismo del 5 per mille dell'Irpef e la detassazione dei premi di produttività. La bozza è aperta e molte voci, tra cui il dettaglio delle riduzioni di spesa per i vari dicasteri, sono ancora da fissare: prevedibilmente sarà oggetto di mediazione politica fino all'ultimo momento.

Regioni nel mirino . La popolarità di questi enti locali non è particolarmente alta nelle ultime settimane. Dopo il progettato intervento sul fronte dei costi più strettamente legati alla rappresentanza politica regionale, il governo torna a mettere mano alle più sostanziali voci di spesa, anche se per altra via interviene per finanziare il trasporto pubblico locale. In particolare viene previsto per le Regioni a statuto ordinario un ulteriore taglio strutturale di un miliardo l'anno, che sostanzialmente raddoppia quello fissato a luglio con la spending review. Per gli enti a statuto speciale la riduzione aggiuntiva è di 500 milioni. Ma un ulteriore sacrificio è imposto a Sicilia e Sardegna, che si vedono decurtare i fondi speciali destinati nell'ambito del federalismo ai propri Comuni (per 500 milioni l'anno) ed alle Province (200 milioni). Il conto totale per le Regioni dovrebbe quindi raggiungere quota 2,2 miliardi in termini annui.

Sanità . Anche il Fondo sanitario nazionale è di nuovo chiamato a contribuire alle esigenze del bilancio dello Stato. I risparmi riguarderanno in particolare gli acquisti di beni e servizi; l'importo complessivo è comunque già stabilito in 1,5 miliardi. Tra le altre novità introdotte c'è un criterio quantitativo per la definizione del prezzo di riferimento alle condizioni di maggiore efficienza. La misura del taglio dei contratti di appalto in essere passa dal primo gennaio 2013 dal 5 al 10 per cento. Il tetto di spesa relativo all'acquisto di dispositivi medici è ridotto dal 4,9 al 4 per cento.

Ministeri . La legge di stabilità comprende un nuovo elenco di riduzioni per i bilanci dei singoli dicasteri, e specifiche misure per alcune di essi, in parte ancora da definire. Per il ministero del Lavoro i risparmi riguardano i finanziamenti ai patronati (i tagli precedenti sono prorogati di due anni) e il Fondo sociale per l'occupazione. Il ministero della Giustizia prevede un nuovo aumento del contributo unificato per i processi, nel caso di impugnazione respinta. Per tutte le pubbliche amministrazione scatta il divieto di ricorso alle consulenze in materia informatica, salvo casi eccezionali.

Statali . Il blocco dei contratti pubblici è confermato anche per l'anno 2014. Ma i dipendenti pubblici oltre a non godere di rinnovi dovranno rinunciare a qualsiasi aumento contrattuale pregresso e per gli anni 2013 e 2014 anche all'indennità di vacanza contrattuale, ossia al parziale recupero dell'inflazione. E scatta per loro una stretta sulla legge 104, ossia i permessi per l'assistenza a parenti malati o disabili: salvo il caso in cui riguardino il dipendente stesso, i figli o il coniuge, saranno retribuiti solo al 50 per cento.

Le spese. La legge di stabilità finanzia alcune voci di spesa: il meccanismo del 5 per mille Irpef a favore del volontariato, il settore dell'autotrasporto, la detassazione dei contratti di produttività e il trasporto pubblico locale.

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