La recente vittoria di Syriza in Grecia offre un forte
barlume di speranza per il futuro della democrazia economica
e sociale in Europa. Però, allo stesso tempo, la crescita del
nazionalismo di destra, con i suoi sentimenti razzisti
e antisemititi, minaccia gli ideali di un’Europa plurale
e democratica. Quei racconti mediatici che rappresentano in
maniera scorretta l’importanza del crescente supporto elettorale
per Syriza come la nascita dell’«estremismo» di sinistra vanno
contrastati duramente. Non vi è alcuna asimmetria contemporanea
tra i cosiddetti «estremismi» di destra e sinistra. I tentativi
di sminuire le richieste di giustizia economica in Grecia
e Spagna (dove Podemos ha guadagnato l’8% dei voti) e di
etichettarle come «populiste», «anti-Europee» o «euro-scettiche»,
non comprende la loro ampiezza e importanza. Queste vittorie della
sinistra radicale non possono essere comparate con la nascita del
Fronte Nazionale in Francia, dell’Ukip in Inghilterra, o con il
rafforzamento dei partiti antisemiti in Grecia e Ungheria o con
il populismo anti-immigranti in Belgio e Danimarca.
La crescita della destra «euro-scettica» risponde alle politiche
di austerità e ai cambiamenti demografici con delle piattaforme
chiaramente razziste. Mentre la crescita della sinistra offre una
critica chiara e un’alternativa ben formulata alle diseguaglianze
sociali ed economiche prodotte dalle politiche di austerità. Per
impedire che la violenza e la disperazione si diffondano
ulteriormente, l’Unione Europea ha bisogno di nuove alleanze
attraverso i confini nazionali e di una riorganizzazione delle
proprie istituzioni, al fine di raggiungere una più ampia
uguaglianza economica. Si dovrebbe lanciare un dibattito pubblico
serio per discutere il futuro dell’Unione, il ruolo della solidarietà
e della giustizia sociale e il significato dell’idea di Europa. Ma
il successo di un dibattito pubblico democratico dipende dalla
verità e dalla trasparenza delle rappresentazioni mediatiche dei
movimenti politici e delle loro rivendicazioni. In questo senso,
chiediamo attenzione per le differenze tra le varie forme di
opposizione politica all’austerità, tra chi vuole più eguaglianza
e chi vuole più disuguaglianza. Solo così è possibile vedere in
maniera più chiara quanto sia davvero in gioco il futuro della
democrazia.
Etienne Balibar, Joanna Bourke, Wendy Brown, Judith Butler,
Drucilla Cornell, Simon Critchley, Jodi Dean, Costas Douzinas, Eric
Fassin, Engin Isen, Chantal Mouffe, Jean-Luc Nancy, Toni Negri,
Micael Lowy, Sandro Mezzadra, , Bruce Robbins, Jacqueline Rose,
Eleni Varikas, Hayden White, Slavoj Zizek
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