In Parlamento ogni volta che la telecamera inquadrava qualche
deputato regolarmente si vedeva che stava guardando il telefonino. Il
discorso del resto non sembrava rivolto ai parlamentari rivolti in aula.
Per fare le cose che Letta ha indicato ci vorrebbe un governo di cento
anni. E invece sarà una storia di pochi mesi. E in questa storia ci sono
parole prese quasi tutte da un corso di economia aziendale. Me lo sono
segnate via via che le pronunciava. Sapevo che non sarebbero arrivate
parole a me care. L’Italia è una terra di montagne e paesi. E queste tre
parole sono mancate. Niente terra, niente montagne, niente paesi. Non
ho sentito nessun riferimento alla crisi ecologica del pianeta, nessun
riferimento alla cultura. Mi pare che abbiamo al governo un diligente
applicato di segreteria. Il preside è il Cavaliere, è lui che decide
cosa fare. Dall’altra parte c’è un partito che deve ancora decidere cosa
essere.
Letta è un democristiano del terzo millennio. Il suo pensiero, come
quello della maggioranza dei suoi colleghi, è tutto chiuso nella
religione dominante, quella del denaro. L’Europa e la crescita sono il
suo binario, ma è chiaro che si tratta di un binario morto. Non ha fatto
nessun riferimento alla miseria spirituale dilagante, non ha fatto
nessun riferimento allo sfaldamento della comunità. È la lettura del
mondo fatta da un uomo cresciuto nei palazzi del Potere, un uomo che
sembra non aver mai camminato su un sentiero di campagna. Una lingua col
profilattico, astrattamente concreta, lontana da qualsiasi tensione
mitica e mistica. Un uomo senza utopie che parla a una nazione concepita
come un insieme di interessi economici. Questo è il danno più grande
della politica, ben oltre le note e annose ruberie. Una politica che
elenca politiche mai realizzate, che ha una visione piccola della vita.
Nell’elenco delle parole lettiane che seguono sono tante le parole che
non troverete. Non c’è Dio, non c’è la morte, non c’è la poesia. Non
troverete la citazione di uno scrittore, di un’artista, di un filosofo.
Come se nel bene e nel male l’Italia fosse solo una questione politica.
Insomma, non sanno fare neppure la cornice e pretendono di fare il
quadro. Anche se il suo governo riuscisse a farci diventare più ricchi
della Germania, io penso che siamo di fronte a una storia misera e
minima.
Abbiamo bisogno di una lingua emozionata ed emozionante e invece il
verbo è questo: Presidente della Repubblica, momento eccezionale,
emergenza, volontà di servizio e senso di responsabilità, costituzione,
situazione economica grave, finanza pubblica, vincoli, strategie,
crescita, risanamento finanza pubblica, sviluppo, governo europeo ed
europeista, integrazione, intese, sostegno, elaborazione, risanamento,
politiche per la ripresa, crescita, coesione, ripartire, conti pubblici,
incentivi, provvedimenti, crescita economica, meccanismi virtuosi,
banche, imprese, attori economici, crescita, produttività,
competitività, arena globale, investimenti, regole e incentivi,
imprenditori italiani e stranieri, strumenti, defiscalizzazione, salari,
peso fiscale, costo del lavoro, incentivi monetari, imprenditorialità,
fare tesoro, spirito imprenditoriale, investire, politica industriale
moderna, piccole e medie imprese, motore dello sviluppo, alta
tecnologia, ottica organica, processo di integrazione, la burocrazia,
snellire le procedure, equità, attrarre investimenti, valorizzare,
inadempienze, classi dirigenti, la questione del lavoro, crescita non
fine a stessa, crescita, rifinanziamento, imprese e lavoratori,
innovazione, debiti, ostacoli burocratici, spirito d’impresa, economia,
vita economica, crescita del paese, obiettivi europei, crescita della
persona, welfare universalistico, ammortizzatori sociali, precari,
valorizzare, ricostruzione, autocritica, innovazione, partecipazione,
trasparenza, autorevolezza del potere, legge elettorale, competenze,
percorsi, decisioni, procedure, coesione nazionale, patto di fiducia,
convergenza, politica, politiche, ruolo del parlamento, forze politiche,
regole, processo costituente, veti, contrapposizioni, prese di
posizione, riforma, convenzione, principi, democrazia governante,
ridurre i costi, responsabilità, ottica di alleanza, maggioranze ampie e
coese, mercato unico, rilancio, equilibri mondiali, politica comune,
processi globali, rinnovato impegno, forze armate, soluzione equa e
rapida, economia, esportazione, sfida, decisioni, proposte, obiettivo
complessivo, l’Europa e la crescita, la crescita e l’Europa.
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