Dallo ZIRP al NIRP:l'ultimo lancio di dadi- di Michael Roberts -
Il recente annuncio della Banca del Giappone (BoJ), che introdurrà un tasso di interesse negativo
(NIRP) per le banche commerciali in possesso di riserve di contanti, è
l'ammissione finale che la politica monetaria supportata dagli
economisti ufficiali ed implementata a livello globale dalle banche
centrali ha fallito.
Le principali armi di
politica economica, usate a partire dal crac finanziario globale e della
conseguente Grande Recessione al fine di evitare un'altra Grande
Depressione come quella del 1930, erano state prima il tasso di interesse a zero
(ZIRP), poi le 'non-convenzionali' misure monetarie del 'quantitative
easing (QE)' (che incrementava la quantità di denaro con cui vengono
rifornite le banche), che un anno fa o giù di lì avevano fissato al 2%
l'obiettivo dell'inflazione. Si supponeva che lo ZIRP e una fornitura di
denaro virtualmente illimitata (QE) avrebbero rilanciato l'economia
globale, in modo che eventualmente il capitalismo e le forze del mercato
avrebbero prevalso e avrebbero portato ad una 'normale' e duratura
crescita economica e ad una più piena occupazione.
Ma
QE e ZIRP hanno fallito nel raggiungimento del loro obiettivi di
inflazione (e crescita). Al contrario, le principali economie sono
vicine alla deflazione, con un crollo dei prezzi delle materie prime e
dell'energia insieme ai prezzi dei beni nei negozi e sulla vetrina di
Internet. La deflazione ha il suo lato buono ed il suo lato cattivo.
Sicuramente, abbassa il costo di molte cose ma fa anche crescere l'onere
reale del ripagamento del debito per coloro che ne hanno fatto uso. E
se i prezzi sono continuamente in calo, si genera una mancanza di
volontà a spendere o ad investire, nella speranza che sia più
conveniente aspettare. La deflazione è un sintomo di un'economia debole,
ma è anche una delle cause che la rendono ancora più debole. La
deflazione può diventare un avvitamento deflazionistico del debito.
Così
ora abbiamo il NIRP. E' cominciato con la Svizzera, poi gli svedesi e
più recentemente la Banca Centrale Europea, ed ora la Banca del
Giappone. Adesso circa un quarto di tutti i tassi di interesse si
trovano sotto lo zero! E abbiamo solo appena cominciato ad usare
quest'ultimo strumento monetario. Il governatore del BoJ, Haruhiko
Kuroda, ha annunciato che "non c'è alcun limite" all'alleggerimento
monetario e che avrebbero inventato nuovi strumenti piuttosto che
rinunciare all'obiettivo dell'inflazione al 2%. "Andando avanti, se lo
giudicheremo necessario, sarà possibile tagliare il tasso di interesse
ulteriormente rispetto all'attuale livello di -0,1%", ha detto Kuroda.
"Il vincolo a zero del limite inferiore più basso su un tasso di
interesse nominale, che si credeva fosse impossibile da ottenere, è
stato quasi superato dalla saggezza e dalle pratiche delle banche
centrali, inclusa quella del Giappone... Non c'è alcuna esagerazione nel
dire che [il nostro] è il più potente quadro di politica monetaria
nella storia moderna della banca centrale", ha detto.
La
'saggezza' della banca centrale - ma davvero? 'La più potente'? Il NIRP
fallirà nello stesso modo in cui hanno fallito lo ZIRP ed il QE.
Prendiamo la Svezia. Lì, la Riksbank, la banca centrale, ha applicato
con zelo per qualche tempo il NIRP. Qual è stato il risultato? Non è
tornata alcuna inflazione nei prezzi dei beni e dei servizi. Invece, il
credito a buon mercato e le sanzioni per le riserve di denaro (tassi
negativi) hanno spinto le banche a contribuire alla speculazione
immobiliare e borsistica, e non agli investimenti produttivi. Il credito
non-finanziario svedese ora si trova al 281% del PIL, con una crescita
del 25% sul picco raggiunto prima della crisi e del 212% rispetto a
dieci anni fa. I prezzi delle case sono cresciuti di un quarto a livello
nazionale, e del 40% a Stoccolma, nel corso degli ultimi tre anni,
facendo crescere fino all'estremo il tasso di guadagno (i prezzi delle
case costituiscono l'11,7% di guadagni in capitale).
Lungi
dal curare la deflazione e ripristinare la crescita, il NIRP riuscirà
soltanto ad aggravare il peso del debito che le maggiori economie hanno
costruito, a partire dal 2009, in un disperato tentativo di evitare una
'Grande Depressione'. Per salvare le banche ed evitare un severo
collasso nei redditi e nell'occupazione, i governi hanno preso dei
prestiti enormi. Il debito sovrano, come viene chiamato, ha raggiunto i
livelli record del post-1945. Ma anche il settore privato, in
particolare il settore delle imprese, ha aumentato a sua volta il
proprio debito. Il denaro a buon mercato della banca centrale ha fluito
verso il cosiddetto mercato emergente delle economie del miracolo
dell'Asia e dell'America Latina. Ma ora queste economie si trovano in
recessione, ed hanno lasciato un onere di debito che dev'essere onorato,
soprattutto in apprezzati dollari.
E mentre la
Cina e le economie emergenti rallentano o entrano in crisi, la domanda
di esportazione dall'Europa, Giappone e Nord America è scivolata via.
Prendiamo la locomotiva europea, la Germania. Mentre le esportazioni
cinesi rappresentano solamente il 6% delle vendite totali all'estero da
parte della Germania, e raggiungono in tutta l'Asia il 10%. Questo
potrebbe anche sembrare poca cosa, ma potenzialmente rappresenta un
elevato trascinamento del PIL, laddove il commercio in rete contribuisce
in media con lo 0,6% rispetto all'1,5% di crescita registrata nel corso
degli ultimi sei anni.
Una storia simile in
Giappone. La politica dello ZIRP della BoJ, del QE, ed ora del NIRP è
riuscita ad indebolire lo yen rispetto al dollaro. Ma ha fallito
nell'incrementare l'esportazione in quanto la maggior parte delle altre
valute asiatiche si è svalutata troppo ed ora lo yuan cinese si trova
sotto pressione. Nonostante una svalutazione del 55% dello yen rispetto
al dollaro in soli tre anni di politica della BoJ, c'è stato un
incremento del volume delle esportazioni pari a zero.
Ciononostante,
lo strumento economico dominante ufficiale dei principali governi è
ancora la politica monetaria, ed ha la sua ultima difesa nel NIRP.
L'economia USA sta ancora arrancando a circa il 2% di tasso di crescita
reale, meglio della maggior parte dei paesi, e il tasso ufficiale di
disoccupazione e sceso. Il capo della FED, Janet Yellen, sostiene di
essere sicura che la crescita sostenibile del PIL reale è già arrivata.
Eppure, tutti i recenti dati economici esprimono seri dubbi rispetto
alla predizione ed all'obiettivo della FED di alzare i tassi di
interesse nel 2016. Così si parla addirittura del fatto che la Federal
Reserve americana potrebbe adottare il NIRP se le cose negli Stati Uniti
dovessero andare 'a forma di pera ' [N.d.Traduttore:
espressione slang inglese che indica che le cose sono andate
orribilmente male rispetto a quello che erano i piani (si pensa derivi
da un modo di dire dei piloti della RAF a proposito dei giri acrobatici
che quando non venivano eseguiti perfettamente erano definiti, appunto,
'a forma di pera')].
Nel suo annuale
stress test delle banche americane per il 2016, la Fed ha detto che
valuterà la resilienza delle grandi banche rispetto ad un numero di
situazioni possibili, ivi inclusa quella in cui il tasso trimestrale del
Tesoro americano rimane sotto lo zero per un periodo prolungato. "Lo
scenario fortemente negativo è caratterizzato da una forte recessione
globale, accompagnata da un periodo di accresciuta tensione finanziaria
ed aziendale e da rendimenti negativi a breve termine dei titoli di
stato del Tesoro degli Stati Uniti", ha detto la banca centrale, la
scorsa settimana, nell'annunciare lo stress test. Il presidente della
Fed di New York, William Dudley, ha detto lo scorso mese che i
responsabili politici "non hanno affatto pensato a tutte le serie
conseguenze che ci saranno col rendere negativi i tassi di interesse. Ma
suppongo che se l'economia dovesse inaspettatamente indebolirsi
drammaticamente, e noi decidiamo di aver bisogno di usare una gamma
completa di strumenti di politica monetaria per fornire stimoli, questo
sia qualcosa che dovremmo prendere in esame come azione potenziale."
Il
vice presidente della Fed, Stanley Fischer, ha detto che le banche
centrali straniere che hanno fatto ricorso a tassi negativi di interesse
per stimolare le loro economie hanno avuto più successo di quanto egli
avesse previsto. "Funziona meglio di quanto avevo detto che mi sarei
aspettato, nel 2012", ha detto al Council on Foreign Relations a New
York. "Tutti guardano a come funziona", ha aggiunto. Funziona bene?
Davvero? E la Svezia?
Il keynesiano radicale,
Richard Koo ha riassunto l'opzione del NIRP definendola come "un atto di
disperazione nato dall'aver perso le speranze in seguito all'incapacità
del quantitative easing e dell'inflazione programmata a produrre i
risultati desiderati... il fallimento dell'alleggerimento monetario
simboleggia la crisi nella macroeconomia".
Come
ho mostrato in un post precedente, durante la Grande Depressione del
1960, anche John Maynard Keynes aveva contato sulla politica monetaria.
Dopo aver sostenuto l'abbassamento dei tassi di interesse ed un
'non-convenzionale' alleggerimento monetario, alla fine aveva concluso
che non stava funzionando e si era spostato sulla politica fiscale - in
sostanza più spesa pubblica. Anche per Koo, è questa la soluzione.
Keynes,
nel 1930, era rimasto deluso dal fatto che i governi, in particolare
gli USA e il Regno Unito, non avessero adottato la sua politica di
finanziamento attraverso il deficit e di spesa pubblica, ed ancor meno
il suo radicale suggerimento di 'socializzazione' degli investimenti per
sostituire l'incapacità dei capitalisti ad investire. Ed i moderni
keynesiani, come Paul Krugman, Larry Summers, Simon Wren-Lewis o Brad
Delong, dopo aver promosso nel contempo il QE fin dal 2008, hanno
cominciato ad essere sempre più disillusi e si sono uniti a Richard Koo
nel richiede il fiscal spending per evitare la 'stagnazione secolare' e
la deflazione. Quello che lascia perplessi i keynesiani è perché i
governi, come nel 1930, non percorrano questa strada.
Per
i keynesiani, fare debito (debito del settore pubblico) non è un
problema: l'argomento è che il debito di un uomo è il credito di una
donna. Il debito non ha importanza. Il debito dev'essere onorato e
ripagato dalla produzione reale: i soldi non vengono fuori dal niente
per sempre. I settori aziendali di Cina, Asia, Brasile, Russia ed Europa
se ne stanno accorgendo adesso. Il finanziamento attraverso il deficit e
l'aumento del debito pubblico non rilancia un'economia che ha bassa
redditività ed alto debito aziendale. E nelle vicine economie
deflazionistiche, onorare un tale debito è un vero e proprio fardello.
La
politica monetaria ha fallito; il NIRP non funzionerà. Ma non
funzionerà nemmeno un più radicale piano keynesiano di finanziamento
attraverso il deficit. Entrambi non riescono a capire che si tratta di
profitto contro costo del capitale e debito, ed è questo che
nell'economia capitalista imposta il ritmo dell'espansione economica
oppure la contrazione.
Globalmente, i profitti
delle imprese sono crollati e nelle maggiori economie anche le aziende
più grandi stanno vedendo cadere guadagni e vendite. Negli Stati Uniti,
il 43% delle prime 500 aziende hanno riferito sui loro risultati
finanziari per l'ultimo quarto del 2015. In media, le vendite sono
andate giù del 2,5% rispetto alla fine del 2014, e i profitti del 3,7%.
In Europa, il 17% delle prime 600 aziende hanno riportato un calo delle
vendite del 6,5% e dei guadagni del 11,7%. In Giappone, il 45% delle
prime 225 aziende hanno riportato una caduta del 2,5% nelle vendite e
del 9,3% nei profitti.
Un nuovo giro di 'distruzione creativa’ a livello globale sta arrivando e ZIRP, QE e NIRP, non la fermeranno.
- Michael Roberts - Pubblicato su Michael Roberts Blog, il 3 febbraio 2016 -
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