Finalmente
una simbolica verità si fa strada attraverso il castello di menzogne,
anzi per paradosso proprio nel tentativo di sorreggerne le mura
pericolanti: l’appello dell’ex Cavaliere alla corte di Strasburgo
riporta l’inevitabile dizione: ”Silvio Berlusconi contro Italia”.
Una formulazione che si adatta benissimo a vent’anni di regime e che
suona beffarda nel momento in cui il padrone e corruttore di questo
Paese si appella ai diritti civili e persino a quelli dell’uomo per
tentare di far passare la tesi che l’applicazione della legge Severino
al suo caso sarebbe illecitamente retroattiva.
La tesi è così assurda è che gli avvocati di Silvio non sono ancora
riusciti a seguire il consiglio di Re Giorgio fatto recapitare per
mezzo di Violante , di rivolgersi cioè alla corte di giustizia europea
di Lussemburgo, procedimento per il quale esistono delle oggettive
difficoltà, visto che un ricorso deve essere fatto da un giudice e non
dal condannato o da altre figure: trovare un kamikaze del diritto non è
poi così facile. Ma ciò che importa in questo caso è solo sostenere la
commedia del padrone che vuole passare per vittima, contano i titoli che
si possono fare nella speranza di convincere una parte dell’opinione
pubblica del buon diritto del condannato in via definitiva. E dare
“agibilità politica” agli incontri e ai patteggiamenti che si stanno
svolgendo a tutti i livelli compreso quello di un Confalonieri ricevuto
al Quirinale e di un Letta zio che va avanti e indietro dalla residenza
di Napolitano. Davvero un peccato che quel Berlusconi contro Italia
(Paese che tuttora egli governa) riveli il gioco al massacro. E forse
anche il senso di unì’epoca.
Del resto l’ex Cavaliere ha contribuito in maniera superba a
demitizzare chiarezza, correttezza, onestà e verità, tessendo nella
pratica le lodi di ciò che è opaco, incerto e ambiguo. A tal punto che
ormai pare naturale che il premier Letta sia contemporaneamente con
Obama per una punizione immediata, senza se e senza ma di Assad, con chi
dice che bisogna agire, ma solo dopo le ispezioni dell’Onu e preghi con
il Papa per evitare comunque questa azione. Farsi ridere dietro del
resto è ormai uno sport nazionale: perché anche la trattativa Quirinale-
Mediaset è motivo di ilarità, così come la supplica di Silvio alla
corte di Strasburgo. Tutte cose che possono stare benissimo nel
frontespizio di questi orribili giorni: Berlusconi contro Italia.
Mancano solo i complici.
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