Gennaro Migliore aspetta la chiusura delle urne delle ultime elezioni
europee (con SEL confluita nella lista Altra Europa con Tsipras che
supera la soglia di sbarramento) e subito rilancia la sua (e non solo
sua) vecchia ossessione di entrare nel PD. Certo, l’ha detto in modo più
articolato e forbito ma il succo è questo: fare i “sinistri” nel PD
meno sinistro degli ultimi anni. E non importa se alle ultime politiche
l’alleanza con i democratici sia durata il tempo di mettere il piede in
Parlamento e non importa (a Migliore e altri) che l’alleanza civica e
politica per le europee sia una proposta profondamente diversa dall’idea
di Europa e di Italia di Matteo Renzi: l’importante è collocarsi. Da
fuori sembra proprio così.
Sono anni ormai che a sinistra del PD coesistono due posizioni
sclerotizzate che stanno agendo per usura: chi aspetta che la sinistra
del PD si spacchi (Pippo Civati, per fare un nome) e chi aspetta di
avere la giusta merce di scambio per entrarci, nel PD. Intorno coloro
che ogni volta si mettono pancia a terra a raccogliere firme, montare
banchetti, scrivere manifesti e costruire una forza autonoma sono
semplicemente la “passeggera utilità” per raggiungere obbiettivi
ovviamente a brevissimo termine e così si incensa Tsipras dimenticando
il suo lavoro di collazione e unificazione di una sinistra greca che è
diventata adulta solo quando ha avuto il coraggio di unirsi. Unità
significa rinuncia della sicurezza delle proprie posizioni, non è
difficile capirlo e non è difficile riconoscere chi, miope, crede che
l’autopreservazione passi per forza solo dal conservatorismo. La
Sinistra è un’altra cosa. Il progetto è un’altra cosa e, se non sbaglio,
Sel era un’altra cosa. Ricorda Gennaro Migliore che Sel e Nichi Vendola
sono nati da una candidatura alla Regione Puglia contro gli stati
generali del Partito Democratico? Ricorda Gennaro le parole di Vendola
(e tutta SEL) su Matteo Renzi alle primarie vinte da Bersani? Ricorda
Gennaro quando Sel parlava di “coraggio”, “cambiamento”, “andare in mare
aperto”?
Ecco, sarebbe il caso di chiedere agli “storici” dirigenti della
sinistra se hanno coscienza che lì in fondo, alla base, hanno cominciato
a stancarsi di sentire parlare di coraggio senza praticarlo, hanno
capito tutti che le scorie di beghe personali di un’era geologica fa
stanno rallentando un processo che non si può e non si deve arrestare e
hanno tutti sensazione che questa classe dirigente ha quasi esaurito il
suo tempo.
La proposta di Migliore è una truffa: uno spostamento di posizioni
che include un tradimento dell’idea di fondo. Siete nel posto sbagliato
e, attenzione, viene il dubbio che siate in minoranza e non ve ne siete
ancora accorti.
Nessun commento:
Posta un commento