lunedì 12 maggio 2014

Grillo si accomoda da Vespa

M5s. C’era una volta la Rai “fogna”. Adesso il capo del Movimento è tra i tre protagonisti delle serate speciali prima delle elezioni in barba alla par condicio. E caccia l’ultimo consigliere regionale emiliano
 
spalla-235-grilloLa Rai è una fogna, i gior­na­li­sti del Tg1 sono servi e devono stare attenti, Bruno Vespa è il con­dut­tore più fazioso che c’è. Que­sto (e molto altro) diceva Beppe Grillo, che lunedì 19 mag­gio, all’inizio cioè dell’ultima set­ti­mana di cam­pa­gna elet­to­rale per le euro­pee, si acco­mo­derà sulla pol­trona di Porta a Porta. Di fronte a lui Vespa e il diret­tore del Tg1 Orfeo, in una pun­tata che non potrà andare in onda in diretta in prima serata per­ché la com­mis­sione di vigi­lanza par­la­men­tare è risu­cita a dire che sarebbe stata una vio­la­zione ecces­siva della par con­di­cio. L’intenzione di Vespa, già vin­ci­tore del «micro­fono di legno» asse­gnato dal Movi­mento 5 Stelle, era quella di rita­gliare tre pun­tate spe­ciali su Grillo, Renzi e Ber­lu­sconi nell’orario di mas­simo ascolto. Ha dovuto spo­starle alla seconda serata, e dovrà tro­vare uno spa­zio per gli altri par­titi che però, anti­cipa, «sarà ragio­ne­vol­mente pro­por­zio­nato alla forza par­la­men­tare dei sin­goli soggetti».
L’originario «con­si­glio» ai mili­tanti di non par­te­ci­pare ai talk-show doveva diven­tare un «divieto», si è tra­sfor­mato invece nel suo con­tra­rio. Da tempo, e così oggi, pome­rig­gio dome­ni­cale, prima Rai tre poi Rai uno ospi­te­ranno i depu­tati gril­lini Di Bat­ti­sta e Di Maio. Poi toc­cherà a Grillo tor­nare negli studi tele­vi­sivi Rai, dopo essere com­parso a set­tem­bre in un sit in a viale Maz­zini che pro­te­stava con­tro la diri­genza della tv di stato. Allora fu rice­vuto dal diret­tore gene­rale Gubi­tosi, assieme al pre­si­dente della com­mis­sione par­la­men­tare di vigi­lanza che è il gril­lino Fico. Sta­volta a pro­te­stare con­tro la vio­la­zione della par con­di­cio saranno gli altri, Verdi e lista Tsi­pras in testa.
Nel frat­tempo Grillo ieri è tor­nato per un comi­zio a Bolo­gna, città nella quale nel 2007 con il primo V-day comin­ciò la sua avven­tura poli­tica. Allora — ma l’evento era stato lun­ga­mente pre­pa­rato — erano in 40mila, ieri un paio di migliaia. E pro­prio in Emi­lia Roma­gna, tra le culle del movi­mento gril­lino sin dal tempo dei primi meet-up, il Movi­mento 5 Stelle con­ti­nua a incon­trare dif­fi­coltà. Tant’è che anche il con­si­gliere M5S regio­nale «resi­duo» (il primo, Gio­vanni Favia, è stato espulso da tempo), Andrea Defran­ce­schi, è finito fuori dal movi­mento. «Sospeso», spiega il blog — anche se per il depu­tato Di Bat­ti­sta è stato «sbat­tuto fuori». La Corte dei Conti lo ha trat­tato non diver­sa­mente dagli altri con­si­glieri regio­nali finiti nei guai per l’uso disin­volto dei fondi pub­blici, e gli ha chie­sto il rim­borso di 22mila euro usati per pagare due col­la­bo­ra­tori. Defran­ce­schi ha detto di poter spie­gare tutto, ha annun­ciato ricorso al Tar, ma non si è fatto vedere al comi­zio bolo­gnese. Dove Gril­lolo ha accu­sato di aver «com­messo una scioc­chezza», ma comun­que «un ille­cito e non un reato penale» e dun­que «se è inno­cente ce lo ripren­de­remo». Intanto nes­sun pro­blema ad avere sul palco Marco Affronte, uno dei col­la­bo­ra­tori del gruppo regio­nale emi­liano pagato con i fondi che Defran­ce­schi deve resti­tuire. È il can­di­dato capo­li­sta del Movi­mento 5 Stelle nel Nord Est.

Domenico Cirillo - il manifesto

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