venerdì 14 dicembre 2012

Bersani vuole coalizione CENTRO-CENTRO-sinistra. Ma la SINISTRA si mobilita con 100 assemblee territoriali.


Dopo l’assemblea degli ‘arancioni’ di De Magistris, svoltasi ieri al teatro Eliseo a Roma, in cui tutto si è detto tranne che cosa fare alle prossime elezioni, oggi il quadro politico si arricchisce di alcuni elementi chiarificatori, utili almeno a definire gli spazi, i recinti, le persone al di là delle chiacchiere di corridoio. Bersani ha colto al volo l’opportunità datagli dal cavaliere Berlusconi e si autoproclama erede legittimo di Monti. Dunque, l’agenda Monti proseguirà senza sbavature e con l’appoggio, come avvenuto in questi mesi, del centro di Casini & C.

Vendola è bene che se ne faccia una ragione altrimenti rischia di entrare in depressione, soprattutto quando dovrà assistere direttamente, fuori dai sogni sognati, ai tanti voti della sua maggioranza a favore di misure di austerità nell’ambito del programma imposto dal fiscal compact. Insomma tutti parlano di centrosinistra, ma in realtà sarebbe più corretto parlare di CENTRO-CENTRO-sinistra.

E a SINISTRA? Qualcosa si muove e nel fine settimana sono previste un centinaio di assemblee territoriali nell’ambito del percorso “Cambiare si può” avviato da soggetti politici e sociali al fine di costruire un progetto di vera alternativa a Monti e al montismo, basato su un programma di giustizia sociale, di redistribuzione del reddito, di difesa del lavoro e di tutti quei diritti calpestati in questi anni in nome del mercato. Dalle assemblee si aspetta una grande partecipazione popolare, decine di migliaia di cittadine e cittadini che vogliono riprendersi la parola e urlare che dalla crisi economica, sociale, occupazionale si esce da sinistra con politiche di sinistra. E su questo punto bisogna essere netti: o di qua o di là! Non serve inseguire il PD illudendosi che tutto sia ancora in gioco, che all’improvviso Bersani giri le spalle ai mercati, all’Europa, a Monti e si renda disponibile ad abbracciare un nuovo programma di sinistra, cancellando la riforma sulle pensioni, quella sul lavoro, i tagli al welfare, etc. E’ fantasia e non possiamo permettercela mentre un popolo viene massacrato da politiche reali di destra. Ferrero è chiaro «Dalle dichiarazioni di Bersani è evidente che l’intenzione del Pd è quella di continuare le politiche di Monti, dall’austerity, all’applicazione del Fiscal compact fino alla conferma della manomissione dell’articolo 18 e della controriforma delle pensioni. Per questo Bersani si propone di “aprire” al centro, non certo a sinistra, dopo le elezioni. In pratica Bersani vuole rifare il governo Monti senza Berlusconi: non è questo che serve per uscire dalla crisi e ai lavoratori dalla condizione disastrosa in cui sono stati fatti precipitare. Per questo è necessario costruire il quarto polo che proponga chiaramente una alternativa alle politiche di rigore e austerità. Per questo invito De Magistris e Di Pietro a rompere gli indugi e smetterla di inseguire il PD: occorre partire subito con la costruzione del quarto polo per dare una risposta alla crisi del paese».

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