Nel giorno in cui viene ufficializzata
la discesa in campo di Scopelliti alle prossime elezioni politiche (il
presidente calabrese sarà capolista al Senato del movimento che porta il suo
nome apparentandosi col Pdl, in un'operazione concordata con Alfano per
speculare sulle anomalie del Porcellum), Beppe Grillo sbarca in Calabria per il
«Firma Day». E vira decisamente a destra. Una concorrenza a tutto campo
all'armata Scopelliti, ultima roccaforte della destra berlusconiana, e per di
più nel feudo scopellitiano, Reggio Calabria.
Piazza Camagna è stracolma di gente, circa un migliaio di persone, ad ascoltare ieri sera tutto il repertorio populista del comico genovese.
Piazza Camagna è stracolma di gente, circa un migliaio di persone, ad ascoltare ieri sera tutto il repertorio populista del comico genovese.
«I sindacati sono roba dell'800, non ne
abbiamo più bisogno. Dobbiamo fare come gli Stati Uniti». Te la do io
l'America, avrebbe detto vent'anni fa. E l'America deve piacergli così tanto
(specie quella reganiana data la smania antisindacati) da dichiarare qualche
minuto dopo: «Come negli Usa dovremmo fare. Negli Usa agli immigrati prendono
le impronte digitali ai piedi, alle mani e fanno lo scan della pupilla». D'altronde
per un movimento che impedisce per statuto l'iscrizione agli stranieri, c'è da
aspettarsi questo ed altro, ma detta così fa un certo effetto. Tuttavia il
meglio di sé Grillo lo mostra alla fine del suo comizio: «La ndrangheta fatta
di 'ndranghetisti non esiste più perché la vera ndrangheta sono le banche e i
politici». Tutto questo in una città sciolta per infiltrazioni mafiose appena
due mesi fa. Scopelliti di sicuro si sarà fatto una bella e grassa risata.
Mentre domani il comico riprende il suo tour: Catanzaro, Crotone e finale a
Cosenza. Viste le premesse...
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