Ha fatto benissimo, Sua Maestà, a concedere la grazia al Sallusti. A Rebibbia non lo potevano mettere (si rischiava la rivolta), e d’altra parte rinchiuderlo con la Santanchè – su questo i consiglieri giuridici sono stati chiari – sarebbe stata una “punizione crudele e inusitata”.
E’ dal Medioevo che non si condannava nessuno alla Santanchè, e già allora molti la consideravano una pena inumana.
Io
non ho mai calunniato nessuno, eppure sono stato condannato lo stesso.
Mi hanno tolto la casa, l’automobile, la pensione, il lavoro, e posso
scrivere qualcosa – quando riesco a scrivere – solo su samizdat
semiclandestini. Gli avvocati mi dicono che la condanna è a vita. Per
me, naturalmente, non ci sarà alcuna grazia presidenziale. Si possono
perdonare i calunniatori, ma non i dissidenti.
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