essendo un cantiere procediamo mettendo un mattone alla volta.
Qualche volta accumuliamo un po’ di ritardo ma l’importante è
raggiungere soluzioni adeguate. A questo punto ci pare, in vista delle
assemblee del 14-15 e 16, che alcuni punti siano chiari e condivisi tra i
promotori e i soggetti che, partecipando all’assemblea del 1° dicembre,
sono entrati nell’impresa:
1) le assemblee vanno fatte in tutti i territori in cui ciò è
realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci vincoli sulla
dimensione territoriale: più ne facciamo meglio è, purché ci siano le
condizioni per farle riuscire;
2) le assemblee devono essere precedute da riunioni preparatorie
estese a tutti i soggetti interessati (singoli aderenti alla campagna,
associazioni, movimenti partiti). Gli incontri preparatori saranno
convocati informalmente: dai promotori, nelle realtà in cui sono
presenti, e in ogni caso da chi è disponibile a prendere l’iniziativa.
L’importante è che la convocazione avvenga in una logica di inclusione
di tutti e non di orticelli separati. Gli incontri preparatori
serviranno a stabilire le modalità di preparazione e di svolgimento
delle assemblee;
3) le assemblee sono convocate dappertutto con la dizione “Cambiare
di può”, di cui devono essere il primo momento di presentazione sul
territorio (ove possibile con la presenza di uno dei promotori). Vi
invitiamo a Comunicare tutte le assemblee convocate a
info@cambiaresipuo.net così da potere comporre un quadro generale degli
appuntamenti.
4) è importante che in ogni territorio l’indizione dell’assemblea
evidenzi che si tratta di una iniziativa plurale e aperta. Ciò avverrà
nei modi che i territori riterranno più adeguati alla situazione locale.
L’importante è che, anche attraverso i nomi di chi promuove
l’iniziativa, lancia l’evento e partecipa a conferenze stampa eccetera,
si dia un segnale concreto di una iniziativa partecipata sin dalla fase
di lancio;
5) le assemblee presenteranno “Cambiare si può” ai cittadini e
avvieranno la discussione sulle modalità più opportune (anche
organizzative) per procedere nel percorso avviato a Roma verso le
elezioni del 2013. Entro lunedì 10 manderemo una proposta con
l’indicazione dei punti che sarebbe utile affrontare.
6) le assemblee non eleggeranno delegati ma, ove possibile,
raccoglieranno le proposte emerse che saranno ulteriormente illustrate
dai partecipanti all’assemblea del 22 dicembre;
7) l’assemblea del 22 dicembre sarà il momento di sintesi dei
dibattiti assembleari e deciderà i passaggi futuri (cominciando ad
affrontare anche i temi del programma della lista, del nome e del
simbolo).
Buon lavoro a tutte/i
***********
Di seguito quello che abbiamo deciso il 1° dicembre 2012
L’Assemblea riunita al Teatro Vittoria il I dicembre 2012
Riconosce la necessità di una proposta elettorale autonoma e nuova,
anche nel metodo, capace di parlare a un’ampia parte del Paese
Invita tutte le realtà locali interessate a questo progetto a
promuovere assemblee nei territori, con la più ampia partecipazione dei
cittadini, nei giorni 14 dicembre-15 dicembre-16 dicembre
cittadini, nei giorni 14 dicembre-15 dicembre-16 dicembre
Dà mandato ai promotori dell’Appello “cambiare si può” di indire entro il mese di dicembre una seconda assise nazionale al fine di valutare l’esito della consultazione nei territori.
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