La carte sono finalmente scoperte. Il governo ha trovato le coperture per bloccare di tre mesi l'aumento dell'Iva, e lo farà con un aumento dell'acconto Irpef al 100%. A novembre, quindi, al momento del versamento dell'anticipo del'acconto sull'imposta sulle persone fisiche, i contribuenti non dovranno più versare il 96% delle tasse dovute per l'anno successivo, ma l'intero ammontare (la restante parte oggi si versa a giugno).
Una piccola beffa, da un lato perché la riduzione di imposta (Iva) viene così coperta con piccolo aumento, seppur virtuale, di un'altra tassa (Irpef). Dall'altro perché l'ultimo che nel 2011 aveva ridotto l'acconto Irpef dal 99% al 82% (poi passato al 96%) era stato il premier "rigorista" Mario Monti, che aveva abbassato l'acconto proprio per fare respirare le famiglie in vista del Natale, periodo in cui peraltro aumentano significativamente i consumi.
Ma non è finita. Tra le coperture spunta un'inaspettata novità. Si legge nel decreto: "Per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, la misura dell'acconto dell'imposta sul reddito delle società è aumentata dal 100 al 101 per cento". Non si tratta quindi più soltanto di un anticipo totale delle tasse da versare, ma una sorta di anticipo già delle imposte riferite all'anno ancora successivo.
Tra le coperture aggiuntive il governo poi prevede un aumento al 110% dell'acconto dei versamenti di acconto che spettano a aziende e istituti di credito secondo quanto previsto dal decreto legge 18 marzo 2976 n. 46 convertito dalla legge 10 maggio 1976.
Arriva poi una nuova stretta sulle sigarette elettroniche, che saranno ora soggette a un'imposta del 58,5% sul prezzo della vendita al pubblico. Agli esercizi viene poi richiesta - sulla scorta di quanto previsto dalla legge 10 giugno 2982, n. 348, una cauzione a garanzia delle imposte da versare.
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