"Desta profonda preoccupazione - si legge in un comunicato stampa del
Prc umbro a firma del Segretario Regionale, Della Vecchia e del
Presidente del Gruppo Prc in Consiglio Regionale, Stufara - il sostegno
dato da più parti all'ipotesi di produrre CSS dai rifiuti urbani della
regione, al fine di incenerirli in una serie di impianti, come i
cementifici e le centrali termoelettriche, presenti nel territorio
regionale; con una simile scelta si porrebbe di fatto la parola fine
alla crescita della raccolta differenziata e allo sviluppo delle
migliori tecnologie disponibili per la massimizzazione del riciclaggio
delle materie prime seconde potenzialmente derivabili dai rifiuti,
impegni questi sanciti al momento dell'approvazione del DAP 2013. Non vi
possono essere vie di mezzo fra la scelta, fatta meno di 3 mesi fa
dalla Regione Umbria, di promuovere il raggiungimento dell'obiettivo
Rifiuti Zero, e la creazione di filiere industriali dell'incenerimento,
con un proliferare di sorgenti puntuali di emissioni inquinanti di cui i
cittadini ed i rispettivi territori pagheranno il caro prezzo."
"Gli argomenti addotti per sostenere la soluzione del CSS, ovvero la
diminuzione del ricorso alle discariche e l'aumento del livello di
monitoraggio dei cementifici - continuano i due esponenti del Prc umbro -
sono privi di fondamento. Primo, perché la riduzione dei rifiuti
conferiti in discarica può essere conseguita con altre metodologie – la
riduzione dei rifiuti alla fonte, la crescita della raccolta
differenziata e, appunto, la costruzione di impianti per il riciclo ed
il riuso delle materie prime seconde, sul modello di Vedelago;
Secondo,
perché il maggiore controllo delle emissioni dei cementifici – dove si
dovrebbe desumere siano presenti, in barba ad ogni principio di cautela,
sostanze non parametrate - può essere fatto sin d'ora, rivedendo le
autorizzazioni in essere. Il vero argomento, inconfutabile, è che la
produzione del CSS e la sua commercializzazione garantirebbero profitti a
tutti i soggetti che si offriranno per bruciarlo; profitti pagati
ovviamente dalla popolazione, ormai stanca della deregolamentazione
strisciante operata in questi anni, di cui è un valido esempio, per
rimanere alla nostra Umbria, la 'corsa alle biomasse'."
"Il Partito della Rifondazione Comunista - conclude il comunicato
stampa del Prc umbro - si è impegnato affinché si aprisse in tempi
brevi, in Consiglio regionale, la discussione sul nuovo ciclo di
programmazione in materia di rifiuti; non sarebbe accettabile che a
questo importante appuntamento la Regione arrivasse con le posizioni di
Confindustria, principale sponsor del CSS, contro cui abbiamo oggi
protestato pubblicamente aderendo al presidio presso la sua sede di
Perugia. È necessario pertanto che nel territorio cresca la
mobilitazione per impedire il concretizzarsi di questa proposta, contro
la quale dobbiamo tutti impegnarci in un'azione di deterrenza, basata
sulla concretezza delle alternative possibili per garantire la tutela
dell'ambiente e della salute e per generare progresso ed occupazione."
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