Sembra incredibile ma è vero. I sindacati ufficiali
pretendono "la tangente" per aver firmato il contratto nelle
telecomunicazioni... e che contratto!!
Puntuale come una tassa arriva il “Contributo” per la “sottoscrizione del CCNL”, come avvenuto nelle analoghe situazioni degli anni precedenti, di concerto con la ASSTEL le confereazioni sindacali SLC-FISTEL-UILCOM-UGL stipulanti l’ultimo CCNL delle Telecomunicazioni, chiedono il balzello di € 25,00 come contribuzione alle spese sostenute per la gestione delle trattative.
CHI NON LO VUOLE E’ COSTRETTO A SCRIVERE PER RIFIUTARE CIO’ CHE NON HA MAI CHIESTO!
Dopo aver derubato i lavoratori del proprio lavoro, dei propri
diritti e del futuro, grazie alle nuove normative inserite nell’ultimo
contratto e l’approvazione del Piano Industriale, la Casta Sindacale
(SLC-FISTEL-UILCOM-UGL), in barba ad ogni principio democratico e di
legge, decidono tramite la cosiddetta delega negativa, di prevede il
prelievo di un contributo straordinario, nella busta paga del mese di
luglio dei lavoratori “non iscritti” ai sindacati stipulanti, di € 25,00
per i full-time e la quota sarà riproporzionata in ragione del ridotto
orario di lavoro per i part-time.
Tale contributo servira a ripagare i sindacati stipulanti “delle
spese sostenute per il rinnovo del CCNL”, salvo comunicazione scritta
dei lavoratori, inviata alle proprie aziende di appartenenza, in cui
dichiarino di non autorizzare l’effettuazione della trattenuta.
A nostro parere, l’espressione è stata studiata per altri motivi, che
di seguito proveremo ad evidenziare, considerato che gli incontri
effettuati per le trattative sono a carico aziendale e le uniche spese
da sostenere sono quelle relative alla stampa del contratto.
Innanzitutto:
a) è lecito per un’azienda effettuare la distinzione tra lavoratori
iscritti e non iscritti al sindacato ed inviare, senza autorizzazione
del lavoratore, “dati sensibili e personali” ai sindacati stipulanti?
b) il CCNL è un documento pubblico o si vuole trasformare, con il
copyright, anche un diritto dei lavoratori ad una corretta informazione
sulle norme applicate al proprio rapporto di lavoro, in una fonte di
guadagno?
c) chi paga i costi sostenuti dai lavoratori iscritti e non iscritti
ai sindacati tutti, che hanno partecipato agli scioperi per il rinnovo
del CCNL?
d) se si considera la bassa rappresentatività dei sindacati
stipulanti nel settore delle telecomunicazioni (deducibile anche dai
dati di partecipazione alle assemblee per la votazione dell’ipotesi
contrattuale, dove, oltretutto, erano presenti anche lavoratori iscritti
ad altri sindacati e non iscritti), possono questi signori imporre la
loro volontà ad una maggioranza schiacciante di lavoratori non iscritti
con loro e che oltretutto non hanno accettato o votato il nuovo CCNL?
e) è corretto inserire, successivamente, una norma non discussa con i
lavoratori e non prevista nell’ipotesi contrattuale votata?
Ancora:
f) è lecito per il datore di lavoro prelevare automaticamente, dalla
busta paga di un proprio dipendente, una somma da “girare ad altri”
senza peraltro che il proprio dipendente abbia mai chiesto espressamente
e formalmente tale trattenuta?
Il contratto di lavoro regola, appunto, il rapporto di lavoro, per
questo motivo, secondo noi, è un dovere aziendale e sindacale
consegnarlo ai lavoratori e fornire agli stessi la possibilità della
consultazione che è necessaria per svolgere diligentemente la propria
attività lavorativa quotidiana e per tutelare i propri diritti e la
propria dignità.
Comunque, pur essendo convinti che una stampa del contratto e degli
accordi dovrebbe essere sempre consegnata, a proprie spese, dal datore
di lavoro ad ogni lavoratore (anche in alternativa agli inutili gadget e
pseudo-regali natalizi, se vengono sollevate obiezioni circa i costi)
potremmo anche considerare accettabile un contributo al sindacato, per
sostenere i costi di stampa, ma solamente se tale decisione è una libera
scelta del lavoratore e se il contributo è minore rispetto al normale
prezzo di acquisto del contratto nelle librerie, con la possibilità di
ottenere gratuitamente, sempre e comunque, per tutti i lavoratori, il
CCNL in formato elettronico.
Riteniamo, comunque, che il preciso scopo di tutto ciò sia, oltre
all’attivazione di una cospicua fonte di guadagno, anche e soprattutto
la possibilità di ottenere, con la trattenuta in busta paga delle spese
inerenti il rinnovo del CCNL (e badate bene non dell’acquisto di una
copia del CCNL), l’accettazione implicita e tacita del nuovo CCNL da
parte dei lavoratori non iscritti ai sindacati stipulanti e sanare
l’anomalia della bassa partecipazione alle assemblee e dell’applicazione
di un contratto che a nostro parere, nel complesso, è peggiorativo
rispetto al precedente.
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