Poca autocritica, tanto veleno sull'elettorato che lo ha (già)
tradito dopo lo tsunami di febbraio. Il flop a cinque stelle alle
amministrative 2013 non è stato digerito da Beppe Grillo, che ha
commentato sul blog: «Votando chi vi rassicura, ma in realtà ha
distrutto il Paese, si condanna l'Italia a una via senza ritorno».
Caro
Beppe Grillo, le esternazioni tue di queste ore, non mi sorprendono,
anzi mi confermano quello che ho sempre pensato di te. Hai la
presunzione di avere tu e il tuo tenebroso ispiratore Casaleggio, sempre
la verità. Tu e il tuo compare, siete convinti di essere una specie di
dio in terra. Solo voi dite cose giuste e nessuno può permettersi di
provare a riflettere, interloquire, a chiedere. Altrimenti scatta
l’espulsione, la richiesta di abiura, la scomunica.
Tu e l’altro socio
capellone, avete imposto a tutti la vostra visione del Movimento. Quei
ciuchi dei parlamentari che avete fatto eleggere, non hanno la minima
capacità propositiva su nulla, la benché minima autonomia di pensiero.
Li hai plagiati con frasi come: “ A me dovete obbedienza”. Seguono come
degli adepti religiosi, i vostri ordini. Ultimamente c’è da dire che
sì, qualcuno comincia a strappare i finimenti e il morso che gli avete
imposto. Voi due mentre pretendete obbedienza ceca, volete essere
lasciati liberi di fare e disfare.
Vorreste imporre trasparenza assoluta agli altri, salvo poi
rinchiudervi insieme ai vostri sottoposti in qualche castello, dove
impartite ordini perentori che l’opinione pubblica non deve sapere.
Invocate limpidezza da parte di tutti, ma non avete saputo rispondere
alle domande semplici, elementari, che vi ha fatto la brava Gabanelli.
Anzi il giorno dopo l’avete aggredita, etichettata come traditrice e
prezzolata. E pensare che è stata la vostra candidata alla Presidenza
della Repubblica.
Anche voi come i dittatori odierni e passati, odiate
la libera stampa, i partiti, l’indipendenza della magistratura. Pilastri
dello Stato di Diritto e della Democrazia.
Voi due avete saputo, ve lo
riconosco, cavalcare intelligentemente l’indignazione, il malcontento,
che da parte dei cittadini è andato crescendo nei confronti delle classi
dirigenti dei partiti, delle istituzioni e imprenditoriali,
trasformatesi da qualche tempo oramai in vere e proprie Caste,
strapagate e corrotte, oltre che incapaci. Avete saputo più di altri
dare voce alle ingiustizie sociali che, con il liberismo sfrenato degli
ultimi decenni, si sono andate sempre più diffondendo nel corpo sociale.
Solo che questo vostro interpretare il disagio sociale, non lo state
incanalando dentro un progetto politico serio di cambiamento, altrimenti
avreste accettato il dialogo che il Centrosinistra aveva offerto
all’indomani del voto. Voi non avete la più pallida idea di che modello
economico proporre, salvo la bufala della “Decrescita Felice”, un po’
come “l’evoluzionismo creazionista” dei cattolici. Una panzana con la
quale cercano di fronteggiare l’avanzare della scienza e dei diritti
sociali. I cittadini, soprattutto quelli che vi hanno votato, hanno
cominciato a capire, che voi non vi volete misurare con le
problematiche, semplicemente perché non vi volete assumere delle
responsabilità. E anche adesso, dopo la rovina elettorale, quelle scuse,
quel dire: “vi capiamo, ma avete sbagliato”, trasudano di arroganza, di
odio verso i cittadini. Insomma della serie: “chi non vota per me,
peste lo colga”. La sfida è provare a costruire un modello di sviluppo
alternativo a questo liberismo, ma questo a voi non interessa.
Attraverso il vostro blog, voi furbescamente come ha messo in evidenza
la Gabanelli e l’Unità, fate affari milionari. Insomma state sfruttando
come hanno fatto i preti nel corso dei secoli, la rabbia e la miseria
della gente, per arricchirvi. Per fortuna l’incantesimo sembrerebbe che
si stia rompendo.
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